"Commosso ed emozionato Allo studio alcune novità"

Pardini fa un bilancio della sua prima Luminara da sindaco e annuncia che l’amministrazione pensa ad allestimenti per il Settembre Lucchese 2023

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La voglia di tornare alla normalità c’è. E non solo a parole. La dimostrazione si è toccata con mano durante la Luminara di Santa Croce e anche subito dopo con tante persone in centro storico e sulle Mura per quei fuochi che fino a pochi giorni fa erano in forse e che invece poi hanno colorato il cielo. La Luminara 2022 è stata anche la prima, da sindaco, per Mario Pardini con il quale facciamo un bilancio e cerchiamo di capire quali le eventuali novità future.

Sindaco Pardini, si può dire secondo lei che questa Luminara è stata della ripartenza?

"Secondo me sì, io è la quarta volta che partecipo e faccio la processione, la prima tanti anni fa da volontario dell’Unitalsi, le ultime due 2018 e 2019 da presidente di Lucca Crea. All’ultima che ho fatto prima della pandemia c’ero e sinceramente questa l’ho trovata molto partecipata. Tante anche le luci spente da parte dei negozi, poi un grande calore. Ci sono stati tanti applausi e come amministrazione ci fa piacere che ci sia stato questo calore particolare lungo il percorso anche nei nostri confronti. Poi magari è stato per vari motivi: perché siamo all’inizio, è la ripartenza... Penso dunque che sì, assolutamente sia stata la processione della ripartenza, considerando anche che era martedì sera".

E’ la sua prima processione da sindaco: come l’ha vissuta?

"Una grandissima emozione. Quando siamo usciti da piazza San Frediano ero molto, molto emozionato e commosso, così come una grande emozione è quando arrivi da piazza San Giovanni e vedi la Cattedrale. Ci sono stati tre momenti di grande emozione: all’uscita da San Frediano, a San Michele e quando si è vista la nostra Cattedrale, veramente bellissima".

Nel 2023 torneranno i lumini di cera al posto di quelli a led?

"Quest’anno era già in essere tutta questa parte organizzativa e non poteva essere modificata. Noi vorremmo provare a tornare alla tradizione vera e ci muoveremo per questo per l’anno prossimo. Poi magari non è così semplice per vari motivi, ma come amministrazione vorremmo tornare alla vera tradizione, con tutti i lumini di cera".

Siete riusciti a fare anche i fuochi, forse partiti un po’ in ritardo?

"In realtà no, probabilmente è stato un problema di comunicazione. Sul sito del Comune c’era scritto alle 23.30".

Ok, comunque fino a qualche giorno fa non era scontato che ci fossero?

"No, non era scontato farli per vari motivi, ma con il buonsenso e con le cose fatte bene si possono fare, i fuochi si sono fatti in assoluta sicurezza e anche questo è stato un ritorno alla normalità. Sono durati anche quasi mezz’ora".

Perché alle 23.30?

"Perché il Mottettone è finito poco prima delle 23 e ci è sembrato più opportuno dare una mezz’ora di tempo alle persone per trovare il luogo migliore per vederli. Tra le 23 e le 23.30 è l’orario migliore. Magari l’anno prossimo alle 23.15".

La vostra amministrazione tiene molto alla tradizione lucchese: ci saranno dei cambiamenti nel tempo a tutto ciò che ruota intorno alla Luminara?

"Mi riallaccio alle parole del nostro Vescovo in conferenza stampa: se la tradizione è viva, cambia; se non cambia, la tradizione può morire. E’ chiaro che piccoli adeguamenti ci vogliono sempre, perché per tramandare bene alle nuove generazioni ci deve essere l’unione fra la tradizione – fondamentale – con l’innovazione. Qui è predominante la parte della tradizione quindi non ci saranno mai stravolgimenti esagerati, ma accorgimenti sì. E già quest’anno si è visto qualcosa da parte della Curia come l’App; tutte iniziative che cercano di rendere le persone più agevolate nella partecipazione e io sposo queste iniziative. Poi magari come amministrazione qualche idea c’è per il prossimo anno".

Tipo?

"Far capire che la città è proprio più coinvolta semplicemente anche con alcuni allestimenti che caratterizzino tutto il mese di settembre, come bandiere su lampioni, sulle nostre Torri, per far capire che il mese di settembre è proprio un momento di festa della città e aumentare la presenza della tradizione. Sono tutte idee, ma comunque vogliamo investire su questo, come in generale vogliamo investire su quello che ci identifica, sulla nostra storia, per farla conoscere sempre di più e può aiutare anche il fatto di rendere ancora più partecipe anche da un punto di vista degli allestimenti la città".

Anche La Nazione con il regalo della moneta del Volto Santo ha fatto la sua parte in termini di tradizione e ripartenza, no?

"Ho letto di tante edicole con i cartelli con scritto “La Nazione esaurita“. E’ stato un omaggio alla città e io vi ringrazio e anche questo è un nuovo linguaggio di comunicazione. Un’ottima idea e vi faccio i complimenti".

Cristiano Consorti