Colto e mangiato L’orto batte il virus ”Noi a casa vostra”

Gli agricoltori si organizzano in vista del Natale. Sempre di più puntano sulla consegna a domicilio

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Azzerare la distanza tra il campo e la tavola. In tempo di Covid e zona rossa, anche per gli agricoltori scatta il servizio delivery. A sostegno della categoria, la Cia Agricoltori Italiani della Toscana aveva lanciato già sei mesi fa il portale dedicato alla consegna a domicilio “I prodotti dal campo alla tavola“, al quale hanno aderito ben 13 aziende lucchesi. Ma c’è anche chi fa da sè. L’obiettivo però è comune: garantire ai clienti prodotti genuini della terra in questo momento di emergenza. E non solo. Con la chiusura delle attività e il blocco imposto alla ristorazione, l’economia delle aziende agricole rischiava di subire un brusco arresto, nonostante il mancato stop dei mercati abbia alleviato la situazione.

L’offerta quindi non manca, ma rimane da capire come sta procedendo il fronte della domanda. Lo abbiamo chiesto agli agricoltori stessi, divisi tra soddisfazioni e malcontenti.

Dina Pierotti dell’azienda agricola biologica Villa Pierotti di Capannori parla di un incremento della richiesta già dal primo lockdown: "Abbiamo sempre lavorato con la consegna a domicilio, ma con le restrizioni dovute all’emergenza il servizio è stato indubbiamente più richiesto. La consegna è gratuita e lavoriamo con i Comuni di Lucca e Capannori. Facciamo dalle tre alle dieci consegne al giorno, con molti clienti che si sono fidelizzati dalla primavera a ora quindi posso dire che siamo molto soddisfatti".

Situazione più critica per quanto riguarda l’azienda agricola Carmignani Enzo di Montecarlo, dove il servizio delivery non sta sortendo l’effetto desiderato. La proprietaria Elena Carmignani afferma: "Noi produciamo vino e olio e la situazione in questo momento è drammatica. Non abbiamo richieste da privati, riusciamo a vendere solo poche bottiglie anche perché la maggior parte delle persone compra nei supermercati per una questione di costo. Con la zona rossa siamo stati penalizzati perché i clienti non potendo venire in azienda, non hanno la possibilità di assaggiare il prodotto e a scatola chiusa non comprano".

Soddisfatto invece Daniele Diridoni dell’Ortoflora Versiliese di Diridoni Daniele & c. sas, che racconta di come le persone si stiano avvicinando sempre più alla delivery anche in questo settore: "Noi lavoriamo con prodotti del territorio, in particolare frutta e verdura. Con questo nuovo lockdown, la consegna a domicilio è incrementata. Al momento facciamo una media di dieci clienti al giorno, con consegna gratuita per quanto riguarda il territorio di Viareggio e Torre del Lago, mentre nelle altre zone il costo di consegna varia dai 5 ai 10 euro. Avendo notato che la delivery sta andando bene, abbiamo in programma di consegnare anche delle ceste per il periodo di Natale".

Se la domanda di frutta e verdura è in forte aumento, diversa è la situazione per i prodotti caseari. A parlarne è Monica Ferrucci dell’azienda agricola Al Carli di Capannori: "Se nel primo lockdown la delivery era andata molto bene, adesso non posso dire lo stesso. Dall’inizio della zona rossa non abbiamo avuto nemmeno una richiesta. È un momento tragico, visto che non possiamo lavorare nemmeno con l’agriturismo. Spero che in futuro la situazione possa cambiare, anche perché in primavera ero riuscita a farmi un bel giro di clientela. Se avremo richieste, la consegna sarà comunque gratuita".

Chiara Caravelli