Classi pollaio a Gallicano Protestano i genitori

La mancanza di docenti ha costretto a un taglio da quattro a tre. Con il risultato che quest’anno ci saranno trenta bambini per ognuna

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A pochi giorni dall’apertura dell’anno scolastico 202223 i malumori sul nuovo assetto dell’istruzione, che registra una parziale e allarmante mancanza di docenti e il conseguente fenomeno dell’accorpamento di classi, si susseguono ormai giornalmente e vanno a toccare equilibri considerati erroneamente stabili e già consolidati coinvolgendo addirittura anche le scuole dell’Infanzia. Come successo nell’Istituto Comprensivo di Gallicano dove, a fronte di incontri preliminari e non soltanto informativi, bensì considerati rassicuranti con i responsabili degli Enti preposti, ci si è trovati di fronte a una realtà che vedrebbe i 90 bambini iscritti alla scuola locale dell’Infanzia divisi in tre classi e non più in quattro come era accaduto fino allo scorso anno.

A protestare per queste classi composte ognuna da 30 piccoli alunni, tra l’altro si fa notare come in questa scuola non si siano registrati cali delle iscrizioni bensì la quantità è la stessa dello scorso anno scolastico e in previsione si aspettano numeri ancora in crescita, sono, insieme ai genitori non poco infuriati, anche le istituzioni locali con in testa il primo cittadino di Gallicano, David Saisi. Il sindaco Saisi si sta dunque preparando a fare presente con chiara fermezza le ragioni del forte dissenso sulla scelta annunciata, rivolgendosi direttamente al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani e all’assessorato alla Pubblica Istruzione regionale, oltre che all’ufficio scolastico territoriale di Lucca e alla sua dirigente Donatella Buonriposi.

"Con lo stesso numero di bambini dello scorso anno - spiega il sindaco di Gallicano - sono stati ridotti gli insegnanti e pertanto il numero delle sezioni alla scuola materna di Gallicano saranno 3 invece delle consuete 4. Avere tre sezioni, con 30 bambini ciascuna secondo noi è una follia. Ci saranno chiare e prevedibili difficoltà per il sovraffollamento delle classi e le criticità riguarderanno anche gli insegnanti. Questo non è il modo di fare scuola, in alcuno degli ambiti educativi. Dopo varie riunioni estive che hanno portato a un effettivo nulla di fatto - spiega ancora -, è arrivato il momento di agire, non possiamo partire facendo finta di niente. Ci danno i soldi per ristrutturare, mettere in sicurezza, costruire nuovi edifici, parlano di aree interne e marginali da sostenere in ogni sua piega e poi arrivano con i tagli sulla scuola. Non lo ritengo accettabile. È necessario che la Regione intervenga nei confronti dell’ufficio scuola regionale e se questo non bastasse il presidente Eugenio Giani dovrà fare sentire la propria voce al Ministero e al Governo".

Fiorella Corti