Cinghiali, abbattimenti contro l’invasione

La Regione alza il numero dei prelievi: migliaia uccisi in provincia

L0'accanimento sulla famigliola di cinghiali ha suscitato grande indignazione

L0'accanimento sulla famigliola di cinghiali ha suscitato grande indignazione

Lucca, 14 gennaio 2018 - Un centinaio di anni fa, i cinghiali popolavano solo alcune aree nella zona sud della costa tirrenica, tra Livorno e Grosseto. Pensare di vederne rufolare un branco a Lucca, nelle campagne più remote, era utopia. Un secolo più tardi i cinghiali hanno proliferato a dismisura, arrivando a spingersi fino alle porte della città. Il terzo report della Regione, approvato in Giunta pochi giorni fa, certifica l’ormai diffusa presenza degli ungulati, dannosi per le coltivazioni e pericolosi per gli automobilisti, che sempre più di frequente si trovano coinvolti in incidenti proprio a causa degli animali incrociati per strada. Per contenere l’incontrollata ‘invasione’, sono state ampliate le possibilità di prelievo venatorio e dal numero di capi abbattuti di anno in anno dai cacciatori abilitati, si capisce l’importanza di questa opera di contenimento. 

Nei 28 mesi intercorsi tra giugno 2016 e settembre 2018, di concreta applicazione della legge regionale, risultano abbattuti complessivamente su tutto il suolo toscano 198.337 cinghiali, di cui 60.365 in area non vocata e 137.922 in area vocata. Ad essi si aggiungono nel periodo giugno 2016-marzo 2018 (non sono ancora completi i dati dei prelievi estivi della stagione 2018 su queste specie) 45.890 caprioli, 1.957 cervi, 4.769 daini e 393 mufloni. Lucca ha contribuito con 5.128 abbattimenti nel 2016, 4.404 nel 2017, 207 nel 2018 (ma il dato tiene conto soltanto degli abbattimenti nelle aree non vocate alla caccia ed è quindi parziale). Nell’Ambito Territoriale di Caccia di Lucca, il prelievo di selezione è iniziato nel periodo 7 luglio-31 dicembre 2016, tra i primi in Toscana, e in tre stagioni i 677 cacciatori abilitati hanno abbattuto circa 700 capi, concentrati in particolare nei mesi di agosto 2016, nel trimestre tra giugno e agosto 2017, mentre il trend per il 2018 è in forte diminuzione, segno che l’opera di contenimento funziona. 

Anche il numero di richieste di intervento per gli abbattimenti in ‘controllo’ (cioè fuori stagione) pervenute alla Regione dalla provincia di Lucca nell’arco dei 3 anni ricalca questo andamento: erano state 49 nel 2016 (di cui 48 autorizzate), sono salite a 57 nel 2017 (49 autorizzate) per scendere a 38 lo scorso anno (33 autorizzate) per un totale di capi abbattuti con questa modalità pari a 26 nel 2016, 55 nel 2017 e 35 nel 2018. «I risultati ottenuti - sintetizza la Regione - possono comunque indicare sin d’ora che la strada imboccata risulta l’unica in grado di produrre i risultati previsti».