"Chiediamo un incontro urgente con il prefetto"

Confcommercio e Confesercenti sulla stessa linea. "Troppi episodi violenti in questa zona della città. Ma i locali non c’entrano"

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"Chiederemo un incontro urgente al prefetto". A margine della presentazione de “Le notti lucchesi in giro per la città“, la direttrice di Confcommercio Sara Giovannini è intervenuta sul gravissimo episodio (ma non l’unico purtroppo) verificatosi in via Veneto nella notte tra sabato e domenica quando un 35enne di origine cubana è stato aggredito (a locali già chiusi da un pezzo) da una banda di di ragazzi che lo hanno ripetutamente colpito con calci, pugni e perfino cocci di bottiglia, lasciandolo a terra in un bagno di sangue.

"Abbiamo deciso di chiedere un incontro ai responsabili dell’ordine pubblico – ha spiegato Sara Giovannini – e faremo richiesta di maggiori controlli in tutta la zona. Gli operatori commerciali si stanno adoperando da tempo, ma una cosa è il rispetto del distanziamento e delle normative, un’altra la sicurezza. Oltretutto parliamo di episodi accaduti in orari in cui le attività hanno già chiuso".

"E’ importante – sottolinea la la direttrice di Confcommercio – che non si intreccino i problemi della sicurezza con quelli della movida: sono completamente diversi e non si possono far ricadere le colpe di un problema di sicurezza sugli operatori. I locali, anche sabato scorso, erano tutti chiusi o il personale stava procedendo alle pulizie. Da parte nostra, ricordo che abbiamo recentemente dato vita a un servizio di security privata a prezzi vantaggiosi per i nostri soci, ma qui siamo su un piano di sicurezza esterna ai locali stessi".

Analoga richiesta di incontro al prefetto arriva anche da Confesercenti, attraverso la responsabile dei pubblici esercizi del centro storico, Dania Miceli. "Con l’ingresso nella zona bianca e quindi la cancellazione del coprifuoco – spiega Miceli – occorre maggiore attenzione e controlli nelle zone della così detta movida soprattutto nei confronti di coloro che spesso non consumano nei locali e quindi non possono essere gestiti dai singoli operatori. Chiederemo un incontro al prefetto per predisporre un piano di intervento in cui le forze dell’ordine troveranno la collaborazione dei pubblici esercizi. Noi operatori facciamo il possibile per garantire il rispetto delle regole soprattutto in fatto di somministrazione, ma non possiamo controllare cosa succede in strada. Gli ultimi episodi, infatti, hanno visto coinvolte persone che niente avevano a che fare con i locali della zona".

Che ci sia in città un problema di ordine pubblico che va ben oltre la questione della movida, ne è convinta anche l’assessore comunale alle Attività Produttive, Chiara Martini.

"Dobbiamo separare i fenomeni – spiega la Martini – collegare i locali a questi fatti è rischioso. In alcune zone della città c’erano problematiche, è vero che c’è un problema di sicurezza. I giovani hanno necessità di uscire, ma il coprifuoco sta producendo effetti pericolosi. Serve equilibrio e servono anche politiche sociali e giovanili".

Fabrizio Vincenti