La data X è vicinissima: lunedì. Sarà allora che la neo eletta assemblea generale della Cgil accoglierà ufficialmente le dimissioni di Rossano Rossi da segretari generale Cgil – che diventa nuovo segretario Cgil Toscana – e decreta il passaggio del testimone nella direzione di un nome che sembra ormai da dare per certo, quello di Fabrizio Simonetti. Sarebbe proprio lui il successore di Rossi. Simonetti, lucchese, di Ponte a Moriano, è una nomina in perfetta continuità con Rossi, con esperienza specifica maturata nel settore Fisac delle banche. Rossano Rossi è vicino ai saluti, non senza una punta di nostalgia. “A Lucca non sono stato bene, sono stato meglio. Ho trovato un bellissimo clima di squadra, ho avuto la soddisfazione, in controtendenza generale, di veder aumentare il numero di iscritti alla Camera del lavoro, fino a 37mila nel perimetro provinciale, di veder tornare i bilanci in equilibrio dopo tempi difficili, di portare a buon fine servizi. E anche tante contrattazioni nei tavoli con i Comuni, insieme a Cisl e Uil con cui c’è stata sin da subito un’ottima sintonia. Questo un po’ ovunque fatta eccezione per Viareggio“. Non scorre buon sangue tra lei e Del Ghingaro? “Con lui non è stato possibile nessun tavolo di confronto e ho detto tutto“. Invece con Tambellini e con Pardini? “Tambellini è una brava persona ed è stato anche, secondo me, un buon sindaco. Pardini non so, non l’ho ancora incontrato. La politica è relativa, noi siamo qui per aiutare la gente“. La bandiera con Che Guevara, nel suo ufficio dal primo giorno, la porterà a Firenze? “Certo, resta con me. Sono un vecchio comunista non pentito, apprezzo tutta la storia del Pci, non ho scheletri nell’armadio da questo punto di vista. Ma soprattutto sono un pragmatico, quando si tratta di sociale e lavoro conta portare a casa il risultato a vantaggio dei più deboli“. Cosa porterà invece con se tra i ricordi “lucchesi“ più cari? “La discesa in piazza insieme ai ragazzi di Fridays For Future, portatori sani di ottime idee a cui noi “grandi“ abbiamo la responsabilità di lasciare un mondo pieno di problemi, non ultimo quello della guerra. E poi una persona come Enzo Lanini, 85 anni, una vita nella Cgil, pozzo di cultura. Dal suo paesino di Montefegatesi mi invia libri e documenti, sono anche stato a trovarlo e penso che in questi giorni andrò a salutarlo“. I nodi che restano? “Resta un territorio, come la Garfagnana che non ha giovato di un doppio ospedale che divide le forze, e su cui sin da subito manifestai perplessità. Sono paesi su cui è in atto un processo di spopolamento allarmante, hanno bisogno di servizi e investimenti. La città invece, più che di assi viari manca di un efficiente collegamento ferroviario“. E sul versante industriale? E’ ancora drammaticamente aperto il caso Koerber “Credo che Koerber possa risolvere il problema attraverso avvii alla pensione arrivando a uno specifico accordo sindacale. Francamente segnali devastanti del settore in generale e del caso specifico in particolare, io non ne ho“. C’è il problema del caro energia... “E c’è il problema legato ai rifiuti. Su questo argomento non si può dire di no a tutto, per poi mandare a smaltire i rifiuti chissà dove e come“. Parla di termovalorizzatori? “Impianti di ultima generazione, sì, che se studiati approfonditamente considerando dimensioni e logistica, fondamentali, rappresentano una strada da percorrrere, sempre restando a preminenza pubblica“. Laura Sartini

Cronaca

La data X è vicinissima: lunedì. Sarà allora che la neo eletta assemblea generale della Cgil accoglierà ufficialmente le dimissioni di Rossano Rossi da segretari generale Cgil – che diventa nuovo segretario Cgil Toscana – e decreta il passaggio del testimone nella direzione di un nome che sembra ormai da dare per certo, quello di Fabrizio Simonetti. Sarebbe proprio lui il successore di Rossi. Simonetti, lucchese, di Ponte a Moriano, è una nomina in perfetta continuità con Rossi, con esperienza specifica maturata nel settore Fisac delle banche.
Rossano Rossi è vicino ai saluti, non senza una punta di nostalgia. “A Lucca non sono stato bene, sono stato meglio. Ho trovato un bellissimo clima di squadra, ho avuto la soddisfazione, in controtendenza generale, di veder aumentare il numero di iscritti alla Camera del lavoro, fino a 37mila nel perimetro provinciale, di veder tornare i bilanci in equilibrio dopo tempi difficili, di portare a buon fine servizi. E anche tante contrattazioni nei tavoli con i Comuni, insieme a Cisl e Uil con cui c’è stata sin da subito un’ottima sintonia. Questo un po’ ovunque fatta eccezione per Viareggio“.
Non scorre buon sangue tra lei e Del Ghingaro?
“Con lui non è stato possibile nessun tavolo di confronto e ho detto tutto“.
Invece con Tambellini e con Pardini?
“Tambellini è una brava persona ed è stato anche, secondo me, un buon sindaco. Pardini non so, non l’ho ancora incontrato. La politica è relativa, noi siamo qui per aiutare la gente“.
La bandiera con Che Guevara, nel suo ufficio dal primo giorno, la porterà a Firenze?
“Certo, resta con me. Sono un vecchio comunista non pentito, apprezzo tutta la storia del Pci, non ho scheletri nell’armadio da questo punto di vista. Ma soprattutto sono un pragmatico, quando si tratta di sociale e lavoro conta portare a casa il risultato a vantaggio dei più deboli“.
Cosa porterà invece con se tra i ricordi “lucchesi“ più cari?
“La discesa in piazza insieme ai ragazzi di Fridays For Future, portatori sani di ottime idee a cui noi “grandi“ abbiamo la responsabilità di lasciare un mondo pieno di problemi, non ultimo quello della guerra. E poi una persona come Enzo Lanini, 85 anni, una vita nella Cgil, pozzo di cultura. Dal suo paesino di Montefegatesi mi invia libri e documenti, sono anche stato a trovarlo e penso che in questi giorni andrò a salutarlo“.
I nodi che restano?
“Resta un territorio, come la Garfagnana che non ha giovato di un doppio ospedale che divide le forze, e su cui sin da subito manifestai perplessità. Sono paesi su cui è in atto un processo di spopolamento allarmante, hanno bisogno di servizi e investimenti. La città invece, più che di assi viari manca di un efficiente collegamento ferroviario“.
E sul versante industriale? E’ ancora drammaticamente aperto il caso Koerber
“Credo che Koerber possa risolvere il problema attraverso avvii alla pensione arrivando a uno specifico accordo sindacale. Francamente segnali devastanti del settore in generale e del caso specifico in particolare, io non ne ho“.
C’è il problema del caro energia...
“E c’è il problema legato ai rifiuti. Su questo argomento non si può dire di no a tutto, per poi mandare a smaltire i rifiuti chissà dove e come“.
Parla di termovalorizzatori?
“Impianti di ultima generazione, sì, che se studiati approfonditamente considerando dimensioni e logistica, fondamentali, rappresentano una strada da percorrrere, sempre restando a preminenza pubblica“.
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