Vaccini, Lucca senza hub. Tambellini insiste sul Polo Fiere

Il sindaco torna a incalzare la Regione

Alessandro Tambellini

Alessandro Tambellini

Lucca, 11 maggio 202 - Mentre il presidente della Regione, Eugenio Giani, ha annunciato ieri il completamento delle prenotazioni per i vaccini agli over-60 e l’apertura da giovedì agli over-50 (pur avvisando che: ”sarà una prenotazione a lungo termine, ma vogliamo prenotare tutti gli over 50”); i lucchesi non sanno ancora quale sarà l’hub vaccinale in città. Campo di Marte, come vorrebbe la Regione, o il Polo Fiere, come continuano a chiedere i sindaci e come vorebbe la logica, vista gli spazi e le difficoltà logistiche dell’ex ospedale riaperto nei mesi scorsi come padiglione-Covid.

Il Polo Fiere come hub vaccinale: lo ha detto e lo ripete il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, che sulla questione, pur evitando polemiche, ribadisce i suoi dubbi su diverse collocazioni, in primis quella del Campo di Marte. "Nella leale e corretta collaborazione con la Usl abbiamo detto che per il momento di massima vaccinazione c’è la nostra disponibilità, fatte salve le esigenze del Miac, per il Polo Fiere. L’ho detto e lo ripeto: non sono un piazzista né un venditore di spazi, ma dobbiamo fare il meglio per le nostre comunità. E del resto, se qualcuno della mia giunta è dovuto andare a Carrara a vaccinarsi, sarebbe meglio evitare certi disagi". Perché pensa il Polo Fiere possa essere la struttura giusta? Il Polo Fiere è un struttura che ha caratteristiche rilevanti, basta pensare ai parcheggi capieti, ma anche alla sua configurazione: è tutto abbastanza grande e del resto sono fatte verifiche in tal senso". C’è chi sostiene che il Campo di Marte possa essere più adeguato per la campagna vaccinale di massa. "Se si ritiene che si possa fare meglio al Campo di Marte, non posso imporre nulla né è giusto lo faccia. La nostra disponibilità è nel dare quello che abbiamo". Nei mesi scorsi è stato inaugurato in pompa magna il nuovo centro Covid al Campo di Marte: le polemiche sul suo utilizzo non mancano. "L’operazione va bene se l’edificio viene recuperato in prospettiva: ci dobbiamo chiedere cosa resterà dopo l’emergenza Covid del Campo di Marte. Tutti sappiamo dell’edificio A e sono avviati contatti per un suo utilizzo anche con il contributo di importanti istituzioni come la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Se la domanda è cosa ne vogliamo fare dell’edificio A, la risposta è per la sanità territoriale". Otto anni fa il nostro quotidiano organizzò un dibattito sul futuro del Campo di Marte al Teatro del Giglio, a cui partecipò anche lei insieme al presidente regionale e provinciale di allora, i progressi sulla sua destinazione paioni minimi: possibile che siano questi i tempi della politica? "Si deve fare una programmazione d’insieme e capire su cosa si vuole puntare. All’epoca, comunque, si parlava anche di altri funzioni al Campo di Marte, mentre oggi mi pare chiaro che è destinato alla sanità territoriale. C’è da mettere insieme tante proposte, penso anche a quella sulla cura dei disturbi alimentari: bisogna lavorare, senza programmazione non ci sono realizzazioni".