Centro arti visive a rischio Zero contributi da 2 anni

Il presidente Stagetti vive alla giornata: "Non chiudiamo, ma serve sostegno"

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di Daniele Masseglia

E’ stata una parabola in progressiva picchiata, con 15mila euro di contributi erogati dal Comune nel 2018, 10mila l’anno successivo e poi neanche un centesimo a parte il pagamento dell’affitto. Se il Centro arti visive può programmare da qui a fine 2021 è grazie soprattutto agli 8mila euro arrivati dalla Fondazione Cassa di risparmio di Lucca. Ma all’ex convento dei Frati nessuno ha voglia di esultare: alcune sere fa c’è stata una riunione e in città si vociferava che venisse decretata la chiusura del Cav. Il presidente Nicola Stagetti (nella foto) conferma le difficoltà ma non demorde.

Com’è la situazione?

"E’ due anni che non riceviamo contributi dal Comune. Credo che il motivo ufficiale siano alcuni tagli, dovuti all’emergenza Covid, che hanno portato l’ente a prendere decisioni diverse. Il Comune per lo meno continua a pagare l’affitto, anche se manca il sostegno economico".

Siete al capolinea?

"Al momento andiamo avanti. La chiusura è un’ipotesi automatica se non dovessero più esserci le condizioni di proseguire le nostre attività e i nostri progetti. Non sarà facile dato che a causa della situazione sanitaria gli studenti americani e russi non verranno a Pietrasanta alla nostra sede. Avevamo delle convenzioni con istituti e accademie per ricevere i loro studenti per un mese. Quindi non resta che ripartire in altro modo".

Con quali mezzi?

"Finora siamo andati avanti, passatemi il termine, con la benzina della scia della cometa. Qualcosa è anche entrato, faremo perno sulla ricerca di fonti di introito da altre strade. Mi riferisco a finanziamenti e investitori privati, oltre alle iniziative da promuovere in sede".

Il personale è a rischio?

"Qualcuno ha ventilato l’ipotesi di licenziare le nostre due dipendenti, ma per me non è questa la soluzione. A questo punto anzi chiudere il Cav un po’ prima ma lavorando tutti insieme, piuttosto che ritrovarci ’zoppi’ e in difficoltà. Non ha senso e non ci sarebbe nemmeno tutto questo gran risparmio. Quando la situazone diventa critica l’unica cosa è capire come tenere la barca pari".

Quest’anno siete salvi: nel 2022 cosa succederà?

"Non ragioniamo più in termini di anni, ma di settimane. Eppure questa situazione può essere stimolante perché ci spinge e ci stimola a fare progetti a lungo termine. Sono ottimista: anche se l’aiuto non arriva più dal pubblico mi auguro che venga dal privato. Voglio dimostrare che il Cav cammina lo stesso".

Qualche idea di rilancio?

"A breve corsi di scultura a pagamento e a luglio il concorso sulla panchina in marmo. Poi stiamo elaborando un paio di progetti: una rassegna estiva cinematografica, con proiezioni a tema artistico e culturale in lingua originale, e l’aperitivo ogni martedì con musica, danza e poesia, chiaramente finché la situazione ci consentirà di stare fuori in giardino".