Cattivi odori in centro. Ristoratori infuriati: "Sigilliamo i tombini"

Scotch da pacchi sulle grate. "I clienti se ne vanno"

I tombini sigillati

I tombini sigillati

Lucca, 19 settembre 2018 - "Eau de fogna": odori che sembrano uscire da un cocktail micidiale di uova marce, escrementi e schifezze varie. Ecco quello che si respira in un quadrante del centro storico, che passa da via Battisti a via dell’Angelo, per finire in via Mordini. L’estate secca ha esasperato i cattivi odori, al punto che molti dei tombini presenti sono stati sigillati da qualcuno, evidentemente stanco di respirare simili odori, di convivere con un puzzo che a tratti entra nel naso e ti accompagna per tutta la giornata. 

Lo scotch da pacchi è il segnale che l’aria si fa pesante. Scotch che poi deve essere rimosso in fretta e furia durante le piogge per evitare l’allagamento delle strade ma che nel frattempo costituisce, solo in parte, un argine contro il puzzo. Nelle strade interessate i commercianti sono esasperati. Hanno chiesto l’intervento del Comune e di Geal, a breve dovrebbe essere aperto un tavolo, ma nel frattempo gli odori tengono banco. E allontano i clienti. 

«I tombini sono stati chiusi – spiega Roberto Isola – perché era insopportabile l’odore, il problema un po’ c’è sempre stato, ma ora è insopportabile, il puzzo è terribile, stiamo valutando un esposto». Odori talmente forti da scoraggiare chi, magari, stava valutando di mettersi a sedere in uno dei locali della zona. «E’ una situazione che tocca tutti – aggiunge Pietro Bonino, presidente degli albergatori di Confcommercio – e chi ha il suolo pubblico dove serve i clienti subisce le maggiori difficoltà. Spesso capita di vedere persone che leggono i menu, poi rinunciano avvertendo gli odori nell’aria». «Il problema c’è – incalza Brigida Del Chierico – e con il caldo la situazione è peggiorata». 

Qual è l’origine del problema? «C’è un problema di scarichi e di sifoni – spiega Paolo Moncini – forse manca la manutenzione, quello che è certo è che la situazione è davvero spiacevole. In parecchi casi i clienti si sono allontanati spiegando che andavano via non per il servizio o per i prodotti, ma per gli odori di fogna insopportabili». 

Il monitoraggio degli edifici che scaricano nelle cantine o che non sono ancora collegati alla fognatura pubblica è la chiave di volta per provare a rimuovere il problema, visto che la rete fognaria pubblica non denuncia problemi di questa portata, come sottolineano da Geal. Ogni giorno dalle 8 alle 11 una squadra speciale di Geal percorre le principali arterie per verificare che non ci siano situazioni di rottura o intasamento. Gli accorgimenti sono pure adottati. Ma così non va.