Caso rene: Dal Porto operato, la famiglia: «Il primo giro di boa è fatto»

Parlano i familiari di Dal Porto. Ok il secondo intervento conservativo

Guido Dal Porto (foto Alcide)

Guido Dal Porto (foto Alcide)

Lucca, 14 giugno 2016 - «Il primo giro di boa è fatto. Adesso siamo tutti un pochino più tranquilli. Speriamo comunque che vada tutto bene». La famiglia di Guido Dal Porto - la moglie Giovanna e i figli Giacomo di 25 anni e Andrea di 18 - tira un piccolo, primo, sospiro di sollievo. Lui, l’ex imprenditore edile di 56 anni di San Ginese si è sottoposto ieri mattina alla seconda operazione chirurgica, stavolta all’ospedale unico della Versilia, per l’asportazione di un tumore al rene sinistro. Seconda appunto, dopo il primo intervento effettuato invece il 14 aprile scorso all’ospedale San Luca di Lucca dove gli era stato asportato il rene destro - sano - invece proprio di quello sinistro affetto da tumore.

Da qui la decisione di effettuare dunque una seconda operazione, con la speranza che potesse trattarsi di un intervento conservativo. La speranza di togliere cioè solo la parte tumorale invece di asportare completamente anche l’altro rene. E così è stato, a quanto si apprende dagli stessi familiari. Dal Porto aveva scelto di farsi operare al Versilia, dunque da una diversa equipe medica e affidandosi stavolta al dottor Massimo Cecchi, direttore del reparto di Urologia dell’ospedale unico e che, a quanto si apprende appunto, è riuscito ad eliminare soltanto la parte colpita dal tumore.

«Mio padre - racconta Giacomo, uno dei due figli - è entrato in sala operatoria intorno alle 8.30 ed è uscito alle 11.15. Si è trattato di un intervento conservativo. Tra l’altro i medici hanno trovato anche un paio di linfonodi che hanno tolto. Ma comunque il medico si è detto fiducioso. Oggi potrebbero togliergli il catetere e metterlo addirittura già in poltrona. Giovedì invece probabilmente potrebbe anche essere a casa». Un sospiro di sollievo dunque, da parte dei familiari, anche se rimane un po’ di comprensibile paura legata al futuro, mista alla gioia per aver comunque compiuto un primo passo importante. Dal Porto è rimasto tutto il giorno sotto sedativo, nella camerina singola all’ospedale della Versilia, circondato dagli affetti familiari. La moglie Giovanna, ma anche i figli Giacomo e Andrea che hanno voluto restare accanto al padre in un momento così difficile.

«Qui al Versilia abbiamo trovato - aggiunge Giacomo - personale molto disponibile. Certo, mio padre era un po’ agitato il giorno prima dell’operazione. Temeva che il dottor Cecchi si trovasse di fronte ad una situazione diversa rispetto a quella che aveva visto qualche settimana fa e che quindi fosse costretto a togliere tutto il rene. Per mio padre togliere tutto il rene avrebbe significato andare in dialisi per almeno cinque anni in attesa di un trapianto». «Adesso ci sarà da fare le Tac e le terapie - conclude il figlio maggiore - . Ma il primo passo è fatto. Mio padre l’aveva rimandato anche troppo tempo». Intanto dopo la denuncia-querela presentata dall’avvocato Nelli in Procura è stato aperto un fascicolo e sono stati iscritti tre medici nel registro degli indagati.