Caso "Carrara", tre bulli vogliono cambiare scuola

Intervista al dirigente, professor Cesare Lazzari, sugli sviluppi della vicenda

Un fotogramma di uno dei video girati in classe dagli studenti

Un fotogramma di uno dei video girati in classe dagli studenti

Lucca, 8 maggio 2018 - LO INCONTRIAMO casualmente mentre esce dalla Questura, dove ieri mattina è stato nuovamente ascoltato dagli inquirenti. Il dirigente scolastico dell’Itc Carrara, professor Cesare Lazzari, è all’opera ogni giorno su mille fronti diversi per ricomporre la situazione, dopo la deflagrazione del caso dei bulli che hanno umiliato il professore in classe, filmandosi “solo per fare due risate tra noi”.

Come stanno i ragazzi?

«Sembrano più consapevoli di quello che hanno fatto, sulle prime non si capacitavano che ‘quattro parole’, come dicono loro, potessero scatenare un simile pandemonio».

Gli ispettori dell’ufficio scolastico regionale sono arrivati a scuola?

«Non che io sappia, almeno per il momento».

Valuteranno la situazione relativa all’insegnante?

«Sì, e in parte spetterà anche a me, lo farò nell’arco di una settimana».

L’insegnante è a scuola anche in questi giorni giusto?

«Sì, ha un grande attaccamento al lavoro. Credo che avrebbe anche maturato i requisiti per la pensione, ma tiene molto alla sua professione».

La scuola resta in qualche modo vicina ai sei ragazzi sospesi, di cui tre bocciati?

«Sono meccanismi automatici, niente di nuovo nè di speciale. I tre sospesi in modo non pregiudizievole per lo scrutinio finale sono seguiti da tutor, gli altri potranno accedere ad alcuni progetti che di solito vengono proposti dal Comune. Non so se si tratterà di lavori socialmente utili in senso stretto. Due scrittori si sono candidati per coinvolgerli in iniziative, proposte con cui ci confronteremo con la famiglia».

I tre ragazzi ripeteranno la prima al Carrara?

«Non credo, almeno per il momento non mi sembra che le famiglie siano intenzionate. Noi offriamo tutta la disponibilità per l’orientamento».

E i tre sospesi ma non bocciati?

«In questi giorni più che mai devono mettersi sotto con lo studio, per tentare di salvare l’anno scolastico».

E’ vero ci sono famiglie intenzionate a ritirare le iscrizioni alle prossime prime del Carrara?

«Sono solo quattro famiglie su un totale di quattro prime per circa un’ottantina di iscritti. Ci sto dialogando in questi giorni per vedere di chiarire con loro tutti gli aspetti e superare le resistenze».

Tra gli effetti della “bomba mediatica” legata al caso dei bulli, e ai video che hanno imperversato sui social, c’è stata anche l’azienda che ha ritirato la sua disponibilità ad accogliere i vostri ragazzi per i progetti di alternanza scuola lavoro...

«Sì, ma poi, per fortuna, in questi giorni ci ha ripensato e tutto è andato a posto».

Laura Sartini