"Caro bollette e guerra, clima di ripartenza incerto"

Secondo l’associazione di categoria è un bilancio in chiaroscuro quello dei saldi

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Andamento con il freno a mano tirato per le vendite relative ai ribassi invernali. A dirlo è una nota della zona lucchese di Confesercenti Toscana Nord. Si legge nel documento della categoria: "Purtroppo la ripresa auspicata non c’è stata; la pandemia ha ancora una volta inciso negativamente: il crescente numero di positivi di inizio dell’anno, le quarantene, hanno tenuto chiusi in casa numerosi consumatori e così lo shopping non ha avuto l’accelerata che ci auspicavamo dopo il difficile periodo che ormai si protrae da due anni". Prosegue Confesercenti Toscana Nord: "Di sicuro siamo lontani dai numeri del periodo pre-covid ed anche timidi segni positivi sono troppo pochi per dare quella boccata di ossigeno che serve alle attività costrette a fare i conti anche con il caro bollette di luce e gas; aumenti che hanno fatto perdere alle famiglie la propensione all’acquisto; la gente ha cominciato a dover fare i conti con spese impreviste e, soprattutto, ingenti. E ancora non è chiaro se ci sarà un meccanismo di ristoro sia per le aziende, per calmierare questi aumenti".

Come se non bastasse, si affaccia il problema della guerra in corso tra Russia e Ucraina. "La guerra - prosegue la nota - ha reso il clima della ripartenza di nuovo incerto, frenando quegli entusiasmi che sembravano emergere con l’annuncio della fine dello stato di emergenza a fine mese; il mondo ha bisogno di pace, le persone sotto le bombe hanno bisogno di pace, e davanti a tragedie del genere sembra difficile guardare al futuro con ottimismo, ma gli imprenditori devono essere ottimisti per forza. I nostri soci ci segnalano da parte della clientela la voglia di fare acquisti, di andare al bar o al ristorante, voglia frustrata però dalle notizie che arrivano dall’Ucraina". Il desiderio "è quello di tornare presto alla normalità, di riscoprire il piacere di passeggiare tra le vetrine e di recuperare anche i rapporti freddati dal distanziamento; per quanto riguarda il mondo dell’abbigliamento, non resta che ripartire con le nuove collezioni primavera-estate assecondando il desiderio di rinnovare il guardaroba che coinciderà con la fine dello stato di emergenza". "Vi è la necessità di rivedere il meccanismo delle vendite di fine stagione - conclude - ; lo diciamo da tempo, così come la formula dei saldi sarebbe da rivedere: le promozioni partono quando la stagione è appena iniziata, la tempistica andrebbe rivalutata, è accaduto per quelli invernali e accadrà per quelli estivi che partiranno quando la stagione, proprio per lo stato di incertezza che stiamo vivendo sicuramente non sarà ancora decollata a pieno".

M.G.