Carlo Cassola e il disarmo bellico e nucleare più che mai attuale

Il realizzarsi di una guerra potremmo anche dire che è una sorta di raptus, che da un nucleo di persone si propaga a macchia d’olio, fino a deflagrare in una tragedia di immani proporzioni. E’ sempre stato così fin dagli albori delle civiltà. Le guerre antiche, per dare modo agli eserciti ed i loro mezzi di muoversi con maggiore agio, avvenivano quasi sempre dalla primavera in poi. Oggi , coi supporti meccanici e tecnologici possono avvenire in qualsiasi stagione. Cosa che incute ancora più timore, come l’attuale conflitto tra Russia e Ucraina.

La nostra città si è subito impegnata a reperire beni di prima necessità per le popolazioni colpite dall’evento bellico, ma nessuno ha ricordato lo scrittore Carlo Cassola che, dalla sua residenza di Montecarlo, si dedicò al tema della pace e del disarmo bellico e nucleare a livello planetario. Fu molto osteggiato, e perse diverse, importanti amicizie. Ma, imperterrito, proseguì nel suo intento, invitando le grandi potenze di aderire ad un piano di disarmo globale. Riteneva la costruzione di armi un inutile spreco, e sosteneva che sarebbe stato molto più importante convogliare le risorse che si sprecavano negli armamenti a vantaggio delle popolazioni del terzo mondo. Fu molto osteggiato, perdendo importanti amicizie, ma proseguì, imperterrito, a propagare il suo messaggio, al punto da essere definito profeta di pace. Cosa che era davvero. Dovremmo tornare a rileggere, oltre i suoi romanzi, gli scritti di impegno civile e pacifista. Capiremmo meglio questi nostri giorni.