DINO MAGISTRELLI
Cronaca

Camporgiano borgo del folklore. Un riconoscimento da 250mila euro

Il sindaco: "Importante rilanciare l’identità della comunità attraverso azioni integrate tra arte, musica e teatro" .

Il Gruppo Folklorico La Muffrina, sorto negli anni ’50 del secolo scorso

Il Gruppo Folklorico La Muffrina, sorto negli anni ’50 del secolo scorso

Il Comune ha ottenuto il prestigioso riconoscimento di ’città del Folklore’ a livello nazionale e con il progetto r.o.c.c.a. (rigenerazione operativa Camporgiano comunità di appartenenza) del Gal MontagnAppennino, ha avuto 250 mila euro di risorse nell’ultimo biennio per rilanciare l’identità e la memoria della comunità attraverso diverse azioni integrate tra arte, musica, danza, teatro e cultura.

"Il successo di queste azioni – ha dichiarato il sindaco Francesco Pifferi Guasparini - dimostra che stiamo camminando sulla giusta via. Camporgiano, come borgo del folklore, è rinato ed è fortemente motivato a raggiungere obiettivi sempre più ambiziosi".

Il Comune è stato capofila del progetto insieme alla Filarmonica Pietro Mascagni, nata nel 1896, il Gruppo Folklorico La Muffrina, sorto negli anni ’50 del secolo scorso, la pro loco e il laboratorio teatrale dei contafole, costituito agli inizi degli anni ’90 , le scuole, l’azienda agrituristica Polla, la Cooperativa di Comunità Filicaia Vive oltre a numerosi partner indiretti.

"L’obiettivo - aggiunge il sindaco - era, da una parte, quello di rafforzare la struttura culturale di Camporgiano e dei suoi storici sodalizi, rinnovando supporti informatici, costumi, strumenti musicali e mettendo a disposizione del paese una grande tensostruttura, un palco, piazze attrezzate per gli spettacoli e una rinnovata terrazza/caffè letterario presso il centro civico, diventato vera e propria casa della comunità; dall’altra, quello di costruire un sistema funzionante per recuperare e rilanciare l’identità autentica e la memoria della comunità attraverso diverse azioni integrate, dalla realizzazione di un vasto archivio digitale di foto, video, documenti d’epoca alla ricerca storica attraverso una guida ed il primo recupero del grande archivio di Casa Vecchiacchi".

"La scommessa più ambiziosa e complessa, però - conclude Francesco Pifferi Guasparini -, risultava quella di non perdere definitivamente la memoria e l’identità della propria terra di origine che, sia nei camporgianesi che nei garfagnini emigrati all’estero, è ancora viva e vitale".

"Proprio questi ultimi sono stati raggiunti, - conclude - in diretta streaming, grazie all’associazione dei lucchesi nel mondo in un bellissimo e commovente collegamento che fa fatto da necessaria premessa per future e stabili forme di collaborazione".

Dino Magistrelli