Slitta la gestione cinese del Caffè delle Mura

L’imprenditore Davide Wu: "Stiamo valutando l’effetto della psicosi. Al momento non c’è una data precisa, ma l’apertura sarà a fine mese"

Il caffè delle Mura non riapre i battenti oggi come previsto (foto Alcide)

Il caffè delle Mura non riapre i battenti oggi come previsto (foto Alcide)

Lucca, 29 febbraio 2020 - «C’è troppa psicosi in questi giorni, meglio attendere ancora qualche tempo": il Caffé delle Mura non parlerà cinese ancora per qualche settimana. Troppa la pressione che si sta concentrando sulla vicenda del Coronavirus, ancora di più, vista la provenienza originaria del virus, verso le attività cinesi che da settimane stanno soffrendo per quella che è una vera e propria morìa di clienti, da ben prima che la malattia si diffondesse tra gli italiani. 

Lo conferma Davide Wu, l’imprenditore cinese che ha rilevato dalla famiglia Barsotti la gestione dello storico locale posto sulle Mura per una cifra top secret ma che si sussurra sia molto consistente. Un passaggio, dopo anni di gestione della famiglia Barsotti, che nelle scorse settimane ha peraltro provocato un diluvio di polemiche.

Anche per il ruolo giocato dall’amministrazione Tambellini, che nel 2014 aveva consensito il passaggio della concessione da una società (fallita pochissimi mesi dopo) a un’altra sempre del gruppo Barsotti. Ora l’arrivo della cucina cinese in uno dei locali più famosi della città. Ma ci sarà da attendere ancora un po’. «Servono ancora alcuni giorni per terminare i lavori di allestimento – spiega il ristoratore – ma stiamo valutando l’impatto della psicosi sui locali pubblici. Andiamo giorno dopo giorno, la sensazione è che aprireremo solo verso fine marzo. Troppa la psicosi: c’è un po’ di paura in tutti, come vediamo anche negli altri nostri locali".

La previsione sarebbe stata quella di aprire proprio oggi, sabato 29 febbraio; l’evolversi della situazione ha consigliato ai nuovi proprietari di procrastinare la data nel tempo. Wu, 44 anni di età, ha già due locali avviati a Firenze, uno dei quali è del tipo "all you can eat", una sorta di via libera a mangiare, a prezzo fisso, tutto quanto si è in grado di ingerire. A Lucca, però, assicurò a gennaio quando il caso venne alla ribalta, sarà tutto diverso. Sushi di classe? Wu glissa. «Preferisco non parlarne – aggiunge – quando annunceremo l’apertura, convocheremo una conferenza stampa nella quale diremo cosa offrirà esattamente il locale". A gennaio assicurò comunque che "un ristorante così a Lucca non è stato ancora inventato: sarà una cosa nuova". Che per ora, causa Coronavirus, slitta. Sia pure di poco. Emergenza sanitaria permettendo.

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