Nasconde il cadavere della mamma per sei mesi per riscuotere la pensione

La Procura chiede il rinvio a giudizio della figlia accusata di occultamento di cadavere e truffa ai danni dell'Inps

Luogo del ritrovamento

Luogo del ritrovamento

Lucca, 17 settembre 2019 - Svolta nella vicenda dell’anziana di Bagni di Lucca trovata morta a fine marzo nel suo letto, dove giaceva cadavere da circa sei mesi. La Procura ha infatti chiesto il rinvio a giudizio della figlia per le ipotesi di reato di occultamento di cadavere e truffa aggravata ai danni dell’Inps. Secondo il magistrato, infatti, la donna avrebbe tenuto nascosto a tutti il decesso dell’anziana madre, avvenuto per cause naturali, allo scopo di continuare a incassare la pensione. La parola passa ora al gip che dovrà valutare gli elementi dell’accusa e decidere se la donna dovrà essere processata o se le sue condizioni psichiche non lo consentono.

Il caso piuttosto singolare suscitò scalpore alla fine dello scorso mese di marzo. Furono i carabinieri a trovare cadavere Gisella Camilli, 83 anni: giaceva nel letto della sua abitazione in Val Fegana, dove viveva con la figlia Daniela Giampaoli, di 55 anni. Era morta in casa da mesi. Il corpo praticamente mummificato, composto nel letto come in una bara, con alcuni oggetti disposti come “attenzioni rituali”, premure nei confronti della salma. L’autopsia eseguita dal medico legale Stefano Pierotti, incaricato dal pm Piero Capizzoto di stabilire cause e data approssimativa del decesso, rivelò che la morte risaliva a circa sei mesi prima, ovvero all’autunno precedente.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il decesso sarebbe avvenuto per cause naturali, poi la figlia, sconvolta, avrebbe preferito vegliare il corpo in casa senza rivelare a nessuno l’accaduto, neppure agli altri parenti stretti della donna. L’anziana era nel letto, avvolta in vari strati di lenzuoli e coperte, come in un sudario.

L’anziana e la figlia Daniela, originari di Marlia, erano andate ad abitare in quella casa isolata nel comune di Bagni di Lucca da pochi anni. Da mesi nessuno però vedeva l’anziana. "E’ in ospedale...", era stata la pietosa bugia raccontata a vicini e paesani.

Per la Procura c’è tuttavia anche un altro aspetto rilevante penalmente in questa triste vicenda. Ovvero la mancata segnalazione del decesso all’Inps e il fatto che la figlia abbia continuato a percepire e spendere per alcuni mesi la pensione della madre defunta. Una truffa aggravata ai danni dello Stato.