Bullismo a scuola. Lo studente in tv a Le Iene: "Minacce di morte sui social"/ VIDEO

Il ragazzo protagonista del video in cui si vede un professore bullizzato: "Ho sbagliato, ma ora si esagera"

Servizio sul bullo alle Iene

Servizio sul bullo alle Iene

Lucca, 23 aprile 2018 - Minacce di morte allo studente di 15 anni protagonista principale della vicenda di bullismo accaduta nei giorni scorsi all’Itc Carrara, sfociata in tre bocciature e tre sospensioni. Si tratta del giovane che pronuncia le frasi ingiuriose e minacciose nei confronti del docente 64enne di italiano nel video che è finito su tutti i social, con il volto ben riconoscibile. E’ stato lui stesso a raccontarlo in una breve intervista alla trasmissione «Le Iene», (nella foto) andata in onda ieri sera in prima serata su Italia 1, con un servizio di Andrea Agresti.    «Mi sento una persona un po’ di m... – confessa il ragazzo, che appare con il volto oscurato e la voce modificata – perché ho fatto delle cose che se ci penso ora non rifarei. Ho capito i miei errori. E’ già da un po’ che li ho capiti e sinceramente più che scusarmi... Sono andato a chiedere scusa alla vicepreside e sono stato un’ora e mezza a parlare. Ho provato anche a chiedere scusa al professore, ma non mi ha nemmeno voluto parlare».   Ma quello che rivela lo studente è sconcertante almeno quanto il suo gesto in classe. «E’ vero – sottolinea il 15enne – ho sbagliato eh, sono il primo a dirlo. Però ora la gente mi riconosce come se... come se avessi ucciso una persona. Ogni due minuti sui social avevo uno che mi minacciava, ogni due minuti. Minacce pesanti: “Ti sfondo la testa”; “Vieni a Lucca che ti si ammazza”; “Fai il grosso a Lucca che ti si accoltella”».  «Ma addirittura – prosegue – gente di quarant’anni che diceva queste cose, gente adulta. Uno mi ha chiamato con il numero privato: “Pronto? Chi sei? Ma te vuoi morire?”. I miei genitori sono preoccupati, non vogliono che esca e li capisco».  Insomma una sequela di minacce esplicite di violenza fisica se non addirittura di morte, da parte di chi si sente sconcertato e disgustato per le azioni violente di questi studenti. Un bel paradosso che mette in ridicolo anche certe persone che si ergono a giudici popolari soprattutto sui social, magari dietro un nome di fantasia. Insomma, si arriva a minacciare di morte un ragazzino per contestargli un atteggiamento da bullo. E infine la sua conclusione al microfono, con le lacrime agli occhi: «Rivedendomi mi sono sentito una nullità, sono stato un co... Ma lo facevamo tutti i giorni, banchini che volavano, urli. Era quasi tutta la classe! Ci siamo approfittati di questo professore».