Bimbo a casa in quarantena da 67 giorni

La storia di un bimbo di 8 anni, contagiato a inizio agosto e non ancora negativizzato. "Sogna di poter parlare con il suo idolo Gigi Buffon"

Il bambino con la maglietta da portiere del suo campione preferito: Gigi Buffon

Il bambino con la maglietta da portiere del suo campione preferito: Gigi Buffon

Lucca, 7 ottobre 2020 - Il regalo più bello per risollevargli l’umore in mezzo all’isolamento di una quarantena infinita. Nei prossimi giorni dovrebbe arrivare una videochiamata via Skype davvero particolare per il bambino di 8 anni di Porcari che si trova ormai da ben 67 giorni in quarantena. Non ha potuto neppure iniziare la scuola in presenza: tutto via Pc. Un vero record negativo, purtroppo. Da piccolo portiere nella sua squadra, prima che iniziasse questa odissea, il suo idolo da sempre è Gianluigi Buffon. E proprio il portierone della Juventus e della Nazionale potrebbe rispondere al suo appello e contattarlo direttamente. La speranza c’è. Il padre del piccolo vede il figlio solo via Skype, dato che è confinato a casa della mamma. Tutta colpa di quei maledetti contagi familiari da Coronavirus iniziati a fine luglio. Il nonno del bambino,  74 anni, è morto proprio a causa di Covid lo scorso agosto. La madre del piccolo sta lavorando per contattare il portierone campione del Mondo con la Nazionale azzurra nel 2006. «Mio figlio –racconta – si sta comportando benissimo, sfido chiunque a stare in questa condizione da oltre due mesi, considerando che ogni volta che deve ripetere il tampone per lui è una sofferenza. In famiglia abbiamo avuto tutti la malattia, piano piano alcuni componenti si stanno negativizzando. Ogni volta spero che sia la volta buona anche per mio figlio. Spero che esca da questo tunnel quanto prima, è una situazione davvero dura. Ho preso contatti con lo Juventus club “Andrea Agnelli“ e mi hanno detto che cercheranno di contattare la Juve e stesso Buffon. Anche il bambino gli ha inviato una letterina. Lui toccherebbe il cielo con un dito. Magari, se arrivassero maglia o pallone firmati, sarebbe il massimo. Contatterò anche lo Juventus Club Capannori, uno dei più grandi d’Italia, per capire se tra tutti si riuscirà ad arrivare all’obiettivo. Certamente non è semplice – conclude la madre – ma ci stiamo provando, l’importante è far arrivare il messaggio". Nel frattempo, un collegamento con il bambino da parte di Rai Uno, con la trasmissione "Domani è un altro giorno", venerdì scorso: "Hanno detto – conclude la mamma – che nel momento in cui potrà andare fisicamente a scuola, speriamo quanto prima, lo seguiranno passo dopo passo, per accompagnarlo". Verso la rinascita. Massimo Stefanini