Truffe Rolex, incastrato membro della gang

Già finito nel mirino de Le Iene: accusato di aver colpito per 8mila euro anche in città

La banda dei Rolex scoperta da Le Iene

La banda dei Rolex scoperta da Le Iene

Lucca, 4 settembre 2019 - Le manette gli erano scattate ai polsi a Roma, lo scorso aprile, poco dopo l’intervento de Le Iene che avevano filmato in diretta una delle decine di truffe della banda del Rolex. Ma per lui, Ciro Casino, 47enne napoletano, uno degli ingranaggi della banda che truffava durante le compravendite di orologi di lusso, ieri è arrivato l’avviso di conclusione delle indagini svolte dalla Mobile di Lucca per un caso avvenuto in città a giugno 2018. Il meccanismo del pacco è lo stesso svelato dalla trasmissione di Italia 1: comprare orologi di seconda mano, pagandoli con assegni circolari falsi. Ma con un numero di serie che li fa apparire validi, almeno fino al momento della riscossione. Ma cosa era accaduto in città? A giugno 2018 un ricco lucchese mette in vendita online su un portale di annunci un Prole della sua collezione privata. Il modello: un ‘Submarine 16613 Sultan’ in oro, acciaio e brillanti per la cifra di 8mila euro. L’uomo, nel giro di poco, viene contattato da Marco Capozza (nome dietro il quale si nascondeva Ciro Casino) che si dice interessato all’acquisto del gioiellino.

Dopo le trattative, venditore e acquirente fissano un incontro in una banca lucchese. Il patto: l’acquirente pagherà con assegno circolare e il venditore chiederà alla banca di accertare, in tempo reale, la bontà del pagamento. L’incontro avviene il 3 luglio quando l’acquirente consegna alla banca l’assegno. Allo sportello viene accertata la validità del titolo presso l’istituto casertano che l’aveva emesso, l’acquisto va a buon fine e l’orologio consegnato al compratore. Pochi giorni dopo la doccia fredda: l’assegno, portato all’incasso, risulta falso. Una truffa. Il lucchese dopo aver scoperto l’inghippo va alla polizia. Dopo la denuncia, gli uomini della Mobile, iniziano un’indagine complessa, a partire dall’utenza telefonica usata dal truffatore. Ma l’esito è negativo: è intestata ad un prestanome, uno straniero, probabilmente inesistente.

I poliziotti avviano una collaborazione investigativa con le questure del Nord Italia e, in pochi mesi, ottengono le foto dei maggiori truffatori di Rolex. La vittima riconosce tra le foto quella del truffatore: Casino Ciro, napoletano del ‘72, con precedenti anche specifici per contraffazione di atti pubblici, sostituzione di persona. A suo carico diverse segnalazioni per truffe simili. Intanto, il mese dopo, Le Iene pizzicano Casino mentre tenta una truffa identica a Roma. Per il caso lucchese invece ieri è stato trasmesso l’avviso conclusione indagini. Ma come faceva, la probabile banda dietro l’indagato, a far risultar valido l’assegno? Per gli investigatori, l’escamotage sarebbe un hackeraggio telefonico. Quando l’impiegato della banca lucchese alzava la cornetta per chiamare la banca casertana da cui l’assegno circolare sarebbe partito, i banditi si sarebbero impadroniti della linea, deviandola sul loro telefono e confermando la bontà dell’assegno. In realtà falso.

cla.cap