"Avanti a fari spenti, serve un piano di rilancio"

Le attività del centro chiedono aiuto all’amministrazione: "Così è solo una rimessa per noi commercianti, aspettiamo risposte"

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FORNACI DI BARGA

Rabbia, esasperazione, preoccupazione. Questo il polso della situazione tra i commercianti di Fornaci che in questi giorni hanno anche esposto nelle proprie attività i manifesti e le locandine della protesta #siamoaterra, a sostegno delle attività particolarmente colpite dall’ultimo Dpcm come locali e ristoranti. Ma anche per testimoniare una crisi che riguarda ormai tutti gli altri commercianti al dettaglio che denunciano di essere in piena sofferenza per la situazione che si è venuta a creare, sia per i nuovi contagi che hanno colpito duro la Valle del Serchio oltre che per i provvedimenti del Dpcm che di certo non avvicinano le persone ai negozi.

"E’ un disagio enorme quello che viviamo - dice il nostro fotografo Ugo Borghesi del negozio Foto Borghesi - noi non dobbiamo chiudere alle 18, ma alle 18 è come se ci fosse il coprifuoco di gente per il paese ce n’è poca. Auspico di vedere qualche amministratore girare per Fornaci e, anche se non è gradevole, ascoltare i cittadini e imprenditori; l’amministrazione non può prendere in considerazione solo un gruppo che rappresenta una parte dei commercianti e invece che parlare di eventi dovrebbe destinare i relativi impegni in sgravi per il commercio".

"Ci sentiamo penalizzati dice Giuseppe Santi, del centro Tim, presidente del Cipaf - Invece di rassicurarci e farci sentire in qualche modo tutelati da questo governo si va avanti a fari spenti. Sarebbe quasi meglio stare chiusi: non c’è gente nei negozi perché viene anche raccomandato di restare a casa. Nessuno però tutela il commercio al dettaglio. Si può capire perché siamo arrabbiati ed esasperati".

Stefano Castelli di Spazio & dettagli: "Il problema è che c’è tanta paura; da quando ci sono stati tutti questi casi nella vallata, si è visto un forte calo della clientela. Credo che in questo momento ci sia bisogno della massima unità di intenti. Il comune fa le conferenze, ma secondo me lasciano il tempo che trovano. Ci vogliono rimedi concreti e condivisi". Piero Vellutini di Cicli Vellutini: "Per noi questo era un momento tradizionalmente morto, ma gli incassi sono minori rispetto agli altri anni. A Fornaci comunque poca gente in giro, la sera dopo le cinque il paese è deserto. Non è una bella prospettiva anche in vista del Natale. Sembra di essere alla fine di febbraio poco prima del lockdown…". Giovanna Fontanini Torre del negozio di abbigliamento Tunnel: "Non ci hanno voluto fare chiudere ma che senso ha rimanere aperti se non c’è gente? Ci vai solo in rimessa e non ci sono tutele. Non so quanto possiamo durare".

Luca Galeotti