Sordomuta lasciata a piedi, Autolinee Toscane si scusa

L’autista l’aveva fatta scendere per ragioni incomprensibili dalla Lam rossa. Il presidente Bechelli: "Solidarietà alla signora, avviamo un’indagine interna"

Una lam rossa (foto d'archivio)

Una lam rossa (foto d'archivio)

Lucca, 5 dicembre 2021 - Le scuse e l’impegno a far luce su una vicenda che ha lasciato l’amaro in bocca non solo alla protagonista. Il caso denunciato dal nostro giornale della signora sordomuta di San Vito che nella giornata di mercoledì scorso era stata fatta scendere dall’autista di un autobus della linea Lam Rossa, pur essendo provvista di abbonamento e di green pass, genera la risposta di Autolinee Toscane che ha deciso di avviare un’indagine interna e nel frattempo si è scusata con la famiglia della signora.

"In merito alla vicenda riportata da La Nazione nella Cronaca di Lucca, che ha visto una signora fatta scendere da un bus della Lam Rossa – si legge in una nota – Autolinee Toscane rende noto di aver già aperto una propria indagine interna per appurare se vi siano stati comportamenti sbagliati da parte dei propri addetti e per individuare gli eventuali responsabili. Nello stesso tempo il presidente di Autolinee Toscane, Gianni Bechelli, ha personalmente contattato la famiglia della signora per scusarsi dell’accaduto e mostrarle la solidarietà propria e di tutta l’azienda".

Proprio il numero uno della nuova azienda che gestisce il servizio pubblico ha chiamato i familiari della signora per porgere direttamente le proprie scuse. "Ho voluto chiamare personalmente la famiglia della signora coinvolta in questo episodio, per esprimere le nostre più sincere e sentite scuse – spiega il presidente Bechelli - Cercheremo di capire cosa è successo con la nostra indagine interna e appurare esattamente i fatti. Nei corsi di formazione per il personale, che abbiamo programmato dopo il nostro ingresso nella gestione del servizio, il rapporto corretto ed educato nei confronti dei passeggeri è centrale".

La signora, come si ricorderà, era stata fatta scendere e lasciata a piedi sotto la pioggia in modo sbrigativo, pur avendo i titoli per salire a bordo. A nulla erano serviti i suoi tentativi di avere spiegazioni a gesti e di chiedere all’autista di abbassarsi la mascherina, pur rimanendo a distanza, per osservare il labiale dello stesso e dunque capire le ragioni di quella richiesta. Ora ecco le scuse e la scelta di andare in fondo alla vicenda.

"Credo che sia stato giusto rendere pubblico quello che è successo – commenta la sorella della signora – perché ci è parsa una cosa grave, che ha scosso mia sorella e tutti noi. Peraltro, nessuno dei pochi viaggiatori presenti a bordo si è mosso in sua difesa. Ci ha fatto piacere la telefonata del presidente di Autolinee Toscane che con sensibilità ci ha chiesto scusa a nome dell’azienda e ha promesso di voler chiarire cosa è successo".

F.Vin.