“Attacchi pretestuosi sul nuovo consultorio“

Petri (Diocesi) replica a Rifondazione: “ Noi aiutiamo chi è in difficoltà con la gravidanza come qualsiasi servizio sociale è tenuto a fare“

Migration

Scintille sul consultorio diocesano a sostegno delle famiglie e in particolare sul servizio di “aiuto alla vita“ per le donne con una gravidanza difficoltosa e che vorrebbero essere aiutate a non abortire. Per loro il consultorio offre supporto psicologico e anche aiuti materiali. Rifondazione Comunista, con Paolo Bertolozzi e Greta Bianchi, aveva lanciato l’attacco: “Le iniziative come questa seguono uno scopo ben preciso: ridurre sempre di più gli spazi che consentono l’interruzione volontaria di gravidanza in nome di una morale cristiano-cattolica incompatibile con la laicità dello Stato”.

A controbattere oggi è Raffaello Petri, il diacono che è l’anima del nuovo consultorio diocesano “Amoris Laetizia”, ospitato nei locali del Seminario e che lavora su base volontaria. "In realtà non volevo rispondere ad attacchi non solo alla Diocesi e quindi alla Chiesa di Lucca di cui faccio parte – spiega Petri – ma messaggi sms alla mia persona da gruppi o partiti politici forse insoddisfatti del risultato elettorale, mi portano a livello personale ad alcune precisazioni“.

“Prima di tutto il rispetto delle persone che con impegno dedicano tempo gratuitamente agli altri per “ascoltare” le difficoltà della vita che la pandemia ha acuito – sottolinea Petri – Certamente nel rispetto delle libere scelte e di etica professionale. Secondo punto preciso che l’articolo presenta l’attività del consultorio con le sue concretizzazioni in particolare ‘l’aiuto alle persone, coppie, e famiglie in circostanze di difficoltà e crisi di relazione, e aperto a tutti e tutte le confessioni‘. Come si argomenta dettagliatamente nell’articolo“, evidenzia Petri richiamandosi all’intervista rilasciata al nostro giornale.

“Terzo si precisa che nel consultorio esiste un settore aiuto alla vita che ha lo scopo di “aiutare le donne o le coppie che si trovano in difficoltà a gestire una gravidanza ma non vorrebbero abortire, come coloro che a seguito di un aborto, volontario o meno, sentono il bisogno di un aiuto” anche questo dettagliatamente specificato nell’articolo pubblicato. Cosa che qualsiasi servizio sociale è tenuto a fare – è il passaggio chiave – Pertanto ribadisco che nessuno ha detto ho scritto che l’Arcidiocesi ed il sottoscritto sono contro la legge 194 e mi sento colpito da attacchi pretestuosi rivolti solo a creare polemiche inconsistenti falsando la verità. Prima di giudicare informiamoci e leggiamo correttamente avendo uno sguardo rivolto a chi è in difficoltà“.

Laura Sartini