Novantenne dimessa dall'ospedale. "Ma aveva otto fratture"

Protestano i familiari: "E’ incredibile, nel referto il medico ha scritto di non averla potuta rivalutare “a causa dell’elevata mole di lavoro“"

Fa discutere il caso di una paziente dimessa dal San Luca e poi ricoverata a Pescia

Fa discutere il caso di una paziente dimessa dal San Luca e poi ricoverata a Pescia

Lucca, 27 settembre 2022 - Un caso che fa discutere all’ospedale San Luca. Al centro della vicenda una signora di 90 anni che vive con la famiglia nella Piana di Lucca. La signora malata di Alzheimer, accusa forti dolori al costato, tanto che la figlia che l’accudisce, non riesce a toccarla senza procurarle pene lancinanti. Insieme al medico di famiglia decidono di portarla a pronto soccorso. La signora viene presa in carico e la figlia invitata a tornare a casa.

Alle 14 del giorno successivo ancora nessuna notizia. La nipote decide di presentarsi al San Luca per chiedere informazioni. Riesce a parlare con un medico che la informa di non aver riscontrato particolari problemi, se non una situazione pregressa di anni, alle vertebre. La nipote viene informata che sarebbe stata visitata dall’ortopedico. L’anziana paziente viene trattenuta. Passa ancora un giorno fino alla sera successiva. Dopo un giorno e mezzo di osservazione e le insistenze della famiglia i medici stilano un verbale di dimissione nel quale si legge: "la paziente a riposo nega dolori lombari. Riferita probabile caduta con trauma lombare, in assenza di ematomi o dolori si dispone per dimissione".

Ma il verbale desta sorpresa nelle osservazioni scritte dal medico: "A causa dell’elevata mole di lavoro, non è stato possibile rivalutare la paziente, presa comunque visione degli accertamenti eseguiti". Un’affermazione che sconvolge figlia e nipote. La novantenne viene riaccompagnata a casa con l’ambulanza in tarda serata, ma i dolori persistono. I familiari preoccupati decidono di trasportarla a un altro pronto soccorso. Altri problemi, perché i mezzi di soccorso della zona non sono autorizzati a trasferire pazienti in altre strutture se non quella di Lucca. Portare la signora in auto era impossibile.

Alla fine, grazie alla buona volontà di un’associazione locale, si riesce ad organizzare il viaggio al nosocomio di Pescia. Qui la signora viene presa in carico, e dopo essere stata sottoposta ad accertamenti clinici, le viene riscontrata la frattura di 8 costole. Subito ricoverata e posta sotto ossigeno, i medici dell’ospedale pesciatino la trattengono per ulteriori accertamenti, legati a una eventuale compromissione dei polmoni.

"Un fatto inaccettabile – racconta la figlia della novantenne – non si può mandare a casa una donna di novanta anni malata di Alzheimer e quindi non in grado di esprimere chiaramente il proprio malessere, giustificando poi una dimissione a causa dell’impossibilità di rivalutare mia mamma per motivi di elevata mole di lavoro. Ma dove siamo? Mi chiedo se sia una prassi regolare al San Luca".