Gruppo di antagonisti occupa ex magazzino comunale. Momenti di tensione

Dopo aver forzato la porta d’ingresso il gruppo ha lanciato l’adunata via Facebook. Sono intervenuti i vigili e la polizia. In tarda serata è arrivato anche il sindaco Alessandro Tambellini

Occupazione

Occupazione

Lucca, 14 luglio 2018 - “Occupa e resisti: spazio liberato”. Sono gli striscioni che gli antagonisti del “Palazzo che Brucia” hanno srotolato questa  sera - sabato  - dalle finestre dell’ex magazzino comunale di Nozzano San Pietro, abbandonato da alcuni anni. È qui che, dopo le 21, in via della Bordogna 826, è scattato il blitz degli antagonisti che hanno fatto irruzione nell’immobile.

Dopo aver forzato la porta d’ingresso il gruppo ha lanciato l’adunata via Facebook: “Accorrete a Nozzano, non tutto è perduto: in città è nato uno spazio liberato”. A dare l’allarme sono stati alcuni cittadini che hanno assistito alla scena. Sul posto sono intervenuti i vigili e la polizia mentre in tarda serata è arrivato anche il sindaco Alessandro Tambellini che ha aperto una trattativa con gli occupanti per convincerli a lasciare l’immobile. Durante il tentativo di dialogo si sono vissuti momenti di tensione ma tra forze dell’ordine e occupanti non c’è stato nessun contatto. Anche perché i giovani sembrano avere le idee chiare.

“Lucca – scrivono sui social in diretta - è una città malata, costruita nell’ombra bigotta del suo stesso dormitorio, in cui soltanto volanti e telecamere accompagnano il tifo di qualche bottegaio per l’affondamento d’un barcone nel Mediterraneo. Nel bel mezzo del caos dei concerti – aggiungono - però, qualcosa si è mosso: da oggi nella nostra città esiste uno spazio liberato, recuperato dall’abbandono e restituito alle nostre capacità”.

Gli antagonisti la notte tra il 9 e il 10 dicembre avevano occupato l’ex Casina Rossa. Quel giorno nel blitz furono coinvolti giovani tra i 18 e i 25, alcuni lucchesi, altri residenti in province limitrofe, in particolare in quella di Firenze, e appartenenti a vari gruppi antagonisti. L’occupazione si concluse con lo sgombero e la denuncia di cinque persone per danneggiamenti, occupazione abusiva e disturbo della quiete pubblica. Stasera il nuovo tentativo con gli occupanti che, via social, hanno già annunciato un programma di cene popolari e assemblee all’interno dello stabile. L’obiettivo: “Dare vita a uno spazio – scrivono ancora su Facebook - in cui ognuno può contribuire a creare quest’alternativa: dalla palestra popolare e la sala prove, alla realizzazione dell’orto sociale. Dalla biblioteca e aule studio ai corsi gratuiti. Dalle iniziative culturali e le serate musicali allo spazio abitativo, fin dove le possibilità e le capacità di chi renderà vivo questo spazio sapranno spingersi”.

Claudio Capanni