Ancora disservizi sulla linea Aulla-Lucca

Un pendolare inferocito dopo l’ennesimo ritardo: "Ieri mattima ho impiegato due ore e mezzo per andare da Ghivizzano a Viareggio"

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Ancora proteste da parte dei pendolari per i disservizi sulla tratta ferroviaria Aulla-Lucca. In particolare, ieri, il treno 19191, partito da Piazza al Serchio alle ore 5.25, già dopo solo 13 km, a Castelnuovo di Garfagnana, aveva 8 minuti di ritardo, accumulandine a Lucca - causa inefficienze degli impianti - 37. A riferire l’episodio è un pendolare, esasperato, della tratta Ghivizzano-Viareggio che si firma Roberto Gabrielli titolare di Carta Unica Toscana n. 2114316840.

"Inutile ricordare – dice – che gli orari non rispettati comportano enormi disagi ai pendolari che hanno - soprattutto nelle prime ore del mattino - scarsi margini rispetto alla partenza dei treni per la successiva destinazione, sia essa Viareggio - come nel mio caso - Firenze o PisaPontedera. E’ pur vero che a questo sono abituato, essendo la normale quotidianità, ma non mi pare assolutamente accettabile che il presupposto di ogni viaggio sia l’incertezza riguardo l’ora di arrivo, confidando - magari - nel ritardo del treno atteso per la seconda parte del viaggio. Perciò il ritardo ha fatto sì che io potessi proseguire verso Viareggio con il treno 18622 - con partenza prevista da Lucca alle ore 7.59 ed arrivo ottimistico alle ore 8.26 - giungendo alla mia destinazione - 52 km di tratta complessiva - dopo un viaggio di 2 ore e 30 minuti anziché di 1 e 9“.

Gabrielli elenca poi una lunga serie di ”vergogna” nei confronti del servizio. A partire dal "laconico messaggio tramite l’interfono di bordo in cui ‘Trenitalia si scusa per il disagio arrecato‘ che appare oltremodo irriverente nei confronti di chi viaggia".

Nel mirino anche il previsto “indennizzo abbonati Toscana“ che, secondo Gabrielli, "lascia il tempo che trova ed ancora una volta appare come uno strumento di inesistente efficacia. Anzitutto per le modalità di esecuzione del calcolo dell’indice di affidabilità, che tiene conto dell’orario di arrivo a destinazione del treno (perché i viaggiatori che fruiscono solo di un tratto parziale del viaggio debbono subire passivamente il ritardo accumulato?), rendendo così più facilmente sanabili - naturalmente a favore del vettore - le difformità orarie; in secondo luogo per gli orari di percorrenza, che andrebbero attentamente verificati considerato che spesso appaiono particolarmente “generosi” nei tempi. In terzo luogo, per il meccanismo di calcolo - legato alla ‘relazione indicata sull’abbonamento’ quando ‘interessa più di una linea di quelle indicate nella tabella 1’".