Amy Winehouse, quel concerto a Lucca annullato poco prima di morire

L'evento programmato per il 16 luglio 2011 fu annullato tre settimane prima. Solo una settimana dopo il mancato evento, la tragica notizia della scomparsa

Un ritratto di Any Winehouse ripresa in concerto

Un ritratto di Any Winehouse ripresa in concerto

Lucca, 25 luglio 2021 -  Dieci anni senza Amy Winehouse: la grande e sfortunata artista inglese merita un ricordo anche da Lucca, perché proprio sul palco del Summer Festival, il 16 luglio 2011, era programmato uno show del suo grande tour europeo di rientro dopo un periodo di assenza dalle scene. Purtroppo la data fu annullata perchè l’intero tour venne cancellato dopo l’esordio del 18 giugno a Belgrado, quando la performance di Amy fu sospesa per le condizioni fisiche disastrose dell’artista che non riuscì a terminare neppure il primo brano in scaletta, barcollante, ubriaca e con lo sguardo assente, incapace di ricordare le parole del testo. "Amy Winehouse si ritira - recitava il comunicato, datato 21 giugno, ripreso dalla D’Alessandro e Galli - da tutti gli spettacoli in programma. Tutte le persone che le sono vicine intendono fare tutto il possibile per aiutarla a tornare al suo meglio e le sarà dato il tempo necessario perchè questo avvenga".

La notizia della tragica scomparsa, appena un mese dopo, il 23 luglio, a soli 27 anni (l’età maledetta: tra gli altri, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison, Kurt Cobain) colpì tutti in modo drammatico, anche se, purtroppo, non completamente di sorpresa, almeno per chi la conosceva davvero da vicino. Ecco il ricordo di Mimmo D’Alessandro, che l’aveva fortemente voluta nel cast del Summer.

«La scomparsa di Amy – esordisce il “patron“ del Summer – mi colpì come tutti, credo. lei era una grandissima artista, con un talento straordinario. L’avevo vista dal vivo a Londra quando ancora non era arrivata al top della fama e mi resi conto subito delle sue doti. L’ho inseguita per anni e quamdo sono riuscito a programmarla per il Summer ho toccato il cielo con un dito, ero davvero felicissimo. La prevendita stava andando benissimo e l’attesa era enorme per un sicuro “sold out“.

Poi è arrivata l’amarezza per l’annullamento e la grande tristezza per la sua fine, che è stata una grande perdita per la musica, quella di un talento straordinario per cui non ci sono parole adatte. Purtroppo questa è la vita, non è stata la prima e non sarà l’ultima artista ad andarsene così".

La curiosità è che in città si scatenò una vera e propria “caccia“ alle memorabilia: "Ricordo – conferma D’Alessandro – che si scatenò una corsa contro il tempo da parte dei fan: sparirono tutti i suoi manifesti, compreso un quadro che avevo fatto sistemare in area Vip. Per non parlare della caccia alle maglie e ai gadget. In più tantissima gente rinunciò al rimborso del biglietto per tenerlo come suo ricordo. L’amore che la circondava era davvero incredibile, ma non è stato sufficiente a salvarla. La rimpiangiamo tutti".

Paolo Ceragioli