Altopascio, rinasce il polo industriale

Importanti investimenti: l’ultimo in ordine cronologico è il recupero dell’area ex Cover da parte di Celtex Spa

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Rinasce il distretto industriale altopascese. In corso il monitoraggio sui valori dell’acqua nella falda dopo il termine della bonifica dell’ex Cover, il colorificio ceramico dismesso da anni. La Conferenza dei Servizi formata da Asl, Arpat, Comune di Altopascio e Regione Toscana, sta procedendo con questa verifica insieme alla società proprietaria del sito.

Una notizia importante, perché anche l’ultimo pezzo di quell’ampia zona che era da sistemare, sta ormai andando a regime. Il gruppo Celtex Spa, ha acquisito anche una buona fetta dell’area ex Cover per realizzarvi un magazzino logistico. L’azienda ha uno stabilimento a Montecarlo e già possiede un vasto hub sul territorio di Altopascio, dopo aver riqualificato il sito dell’ex ditta Mancioli e ad aver acquisito la fonderia. Cover si trova al di là della strada e con questa operazione, viene formato un polo ampio a disposizione del colosso del tissue che tempo fa ha inglobato la tedesca Hecatec.

Siti che creano vuoti urbani spesso problematici a causa di questioni di sicurezza, di degrado sociale e ambientale e quindi investire nella riconversione e nella riqualificazione di questi spazi significa trasformare un problema in un punto di forza.

Sì, perché in sostanza si è passati dai rave party spesso organizzati in quegli immobili, ad occasione occupazionale, e sviluppo economico e sociale, quando le opere di riqualificazione e di manutenzione saranno completate. E’ in atto il recupero dopo l’acquisizione. Chiamatelo quindi distretto industriale. E’ un polo che sta crescendo con le ultime operazioni di riqualificazione e che nella partita doppia tra nuovi investimenti e abbandoni, i primi sono nettamente in vantaggio.

Alla luce della nostra anticipazione di ieri, sul trasferimento del deposito (solo quello, il supermercato rimane al suo posto) del Penny Market, ex Cover a parte, sono in corso tre grossi investimenti, a pochi metri di distanza. Fapim, Pasquini e Bini e Pro Gest (ex Ondulati Giusti), hanno ampliamenti e ristrutturazioni in atto. Nel caso di Pro Gest, tra l’altro, serviranno ancora un paio d’anni per finire il capannone da 27mila metri quadrati, le cui torri sono visibili come una astronave appena usciti dall’autostrada, struttura che ospiterà una nuova linea produttiva, grazie ad un macchinario di ultima generazione che consentirà di aumentare la produzione.

Massimo Stefanini