La morte del piccolo Alessandro: il pediatra è stato assolto

Nessuna responsabilità per il dottor Montesanti. L'accusa era di omicidio colposo. Altri tre già condannati

Alessandro Favilla con i genitori Alessia ed Emanuele Favilla

Alessandro Favilla con i genitori Alessia ed Emanuele Favilla

Lucca, 14 giugno 2019 - Assolto perché il fatto non costituisce reato. Questa la sentenza emessa ieri mattina dal giudice Lottini nei confronti del dottor Marco Montesanti, il quarto medico finito sotto processo per la morte di Alessandro Favilla, il bimbo di 10 anni soffocato in casa da una fatale crisi respiratoria il 25 ottobre 2012. L’accusa era di concorso in omicidio colposo. 

Secondo il giudice, che ha accolto anche la richiesta di assoluzione formulata dallo stesso pm Aldo Ingangi, il dottor Montesanti (difeso dall’avvocato Francesco Lastrucci) non ha responsabilità per la morte del bambino. Sostanzialmente, per il giudice, non c’è un nesso di causa/effetto tra le condizioni del bambino riscontrate nel giorno in cui l’ha visitato e il decesso avvenuto dieci giorni dopo. In aula sono confrontati vari consulentie. Per alcuni la visita effettuata dal dottor Montesanti in ospedale il 15 ottobre 2012 non avrebbe dovuto necessariamente evidenziare una situazione di pericolo e quindi il mancato ricovero di Alessandro non può essere ritenuto una grave negligenza. Nel suo referto il medico sottolineava poi che il bimbo era «eupnoico». Una tesi sposata anche dal pm nella sua requisitoria, conclusa appunto con la richiesta di assoluzione.   Per quella morte prematura, un anno fa vennero condannati tre medici: due anni di reclusione alla dottoressa Elisabetta Spadoni, un anno e quattro mesi al dottor Graziano Vierucci, medico dell’ospedale di Lucca e al pediatra di famiglia, Giuseppe Fontana. La posizione del dottor Montesanti (ora all’ospedale di Pontedera, ma all’epoca in servizio al Campo di Marte), era diversa. In un primo momento il gup l’aveva prosciolto da ogni accusa, ma due anni fa la Corte di Cassazione aveva accolto il ricorso dell’avvocato Enrico Marzaduri, che tutela la parte civile, i genitori Emanuele e Alessia Favilla, contro la sentenza di proscioglimento. Nuova udienza gup, poi il processo concluso ieri con l’assoluzione, accolta con visibile commozione dal medico.