Ancora una disavventura per chi entra in contatto con le strutture sanitarie. E’ accaduta alla famiglia di Giorgio Delyannis, la cui madre di 88 anni si è frattura il malleolo ma si è vista negare l’ambulanza per il rientro al proprio domicilio, nonostante l’evidente impossibilità a camminare e nonostante nel referto del Pronto Soccorso fosse scritto nero su bianco di non caricare l’arto. Tutto inizia il 16 gennaio: dalle ore 17,20 è iniziata l’avventura al Pronto Soccorso, dove la signora è arrivata con un’ambulanza a pagamento, da lì è stata portata in sala gessi e poi ancora al Pronto Soccorso dove i medici hanno telefonato a Delyannis di tornare a riprendere la madre per portarla a casa. "Ho chiesto l’ambulanza – aggiunge – che il il Pronto Soccorso mi ha negato categoricamente sebbene io avessi anche esplicitato che ero pronto a pagare il servizio 118 o altro. La signorache parlava con me ha sempre sistematicamente negato l’ambulanza e ha più volte insistito che non era un problema fare appoggiare a terra il piede e il carico del corpo sullo "stivaletto di gesso". Mi hanno anche detto che per loro non era più al Pronto Soccorso in quanto la procedura fast track de facto cancella da loro i pazienti presi in carico al triage e dirotatti ai reparti. Se volevo un’ambulanza che la cercassi da me presso gli enti di volontariato. La finale è stata che sono stato fortunato in quanto la Misericordia di Lucca mi ha messo a disposizione un’ambulanza a pagamento". Delyannis ha inoltrato un esposto all’Urp dell’Usl Nord Ovest e per conoscenza al Comune. "E’ semplicemente inammissibile – conclude – che si scarichi in questo modo una persona anziana in primis e un qualsiasi cittadino. Oltretutto ritengo che si tratti di caso con l’aggravante di omessa assistenza". F.Vin.