Moratoria e giro di vite agli affitti turistici, parla Ragghianti

L’assessore Ragghianti: "Stiamo verificando la possibilità di contingentarne il numero. L’emergenza sfratti è un problema serio"

Stefano Ragghianti

Stefano Ragghianti

Lucca, 18 gennaio 2020 - Una moratoria anche per gli affitti turistici. Nessuna boutade. E’ un progetto serio che il Comune, ’con prudenza’, come tiene a sottolineare l’assessore Stefano Ragghianti, sta tentando di mettere a punto, a filo diretto con il Comune di Firenze.

Quindi, dopo la moratoria sul commercio, giro di vite anche sugli affitti destinati al turismo? «Gli uffici ci stanno lavorando in stretta connessione con quelli del Comune di Firenze. Si tratta di verificare la fattibilità di uno strumento in tutto simile a quello già adottato per il commercio, la moratoria in ambito alimentare».

In che modo? «Per esempio, sempre dopo averne chiarito tutti gli aspetti giuridici visto che ci si muove sul friabilissimo terreno della proprietà privata, stabilendo che per i prossimi tre anni in centro non si possono affittare più di un tot di case alla clientela turistica».

Potrebbe essere un provvedimento pervasivo, addirittura più della moratoria commerciale, non crede?  «Ci troviamo di fronte a un problema importante, come ha sottolineato La Nazione in questi giorni: l’escalation di sfratti. E’ vero quanto rilevato dal sindacato Sunia: il turismo ha tanti effetti benefici ma porta con sè quello negativo di gonfiare gli affitti».

Ce lo ha confermato il sindacato Sunia: tra i centri storici toscani siamo secondi solo dopo Firenze per esosità dei canoni. Ma è un dato da leggersi solo in negativo? «Assolutamente no. Da un lato questo ci testimonia le potenzialità attrattive della nostra città in grado di calamitare domanda e quindi far crescere i valori degli immobili. Ma scopre il fianco al caro affitti, per chi qui ci vive, ci lavora, ci studia, funzioni essenziali perchè una città possa dirsi tale». 

A che punto è questo nuovo studio sulla moratoria affitti? «In una fase del tutto preliminare. Ci stiamo muovendo con i piedi di piombo, sulla scorta di quello che alcuni Comuni italiani stanno facendo per ora a livello di studi. Tra questi c’è Bologna e anche Firenze, con cui appunto siamo in contatto diretto. Obiettivo comune è quello di mettere a segno una possibile strategia per drenare gli affitti, contingentandone il numero, in modo che quelli abitativi possano trovare spazi e prezzi giusti. Tutto ciò potrebbe diventare misura strutturale inserita in uno strumento, che stiamo individuando, di tipo urbanistico».

Quanto serve al turismo il contenitore ViviLucca? «Molto. So che qualcuno che ne è rimasto escluso si è risentito, ci sarà una nuova occasione verso aprile, maggio».

Si vocifera che anche il Desco sia giunto in ritardo rispetto alla scadenza di Vivi Lucca, ma è stato accettato ugualmente, è così? «Ci sono eventi ormai intessuti nella nostra città che accedono di diritto al calendario, senza passare dalla procedura della domanda».

L’Ostello quando aprirà? «Stiamo verificando gli impianti, poi svuoteremo gli arredi e dopo si avvierà progetto e lavori di ristrutturazione. Non so se per Pasqua ce la faremo».