Adesso soffia forte il vento del centrodestra

Solo un anno fa s’impose la sindaca Barsotti: "Le amministrative sono un’altra cosa, però perdiamo il filo diretto che avevamo con Roma"

Migration

Il vento del centrodestra soffia forte a Massarosa, dove la coalizione - dati della Camera - ha sfondato la soglia del 50 per cento. E pensare che nemmeno un anno fa (era il 18 ottobre), il centrosinistra guidato da Simona Barsotti riconquistava piazza Taddei dopo due anni di interregno, tra la giunta di Coluccini e il commissario. "Ma i dati delle elezioni sono variabili – commenta la sindaca Barsotti –; se avessimo votato tra un anno, i risultati sarebbero stati ancora diversi. Alle politiche conta molto la situazione contingente. E poi, tra le nazionali e le comunali, c’è un approccio diverso: una cosa è votare i simboli sulla scheda, un altro è scegliere le persone. A livello locale, solo una piccola fetta degli elettori sceglie su base ideologica. Lo dimostrano i risultati di Massarosa di un anno fa, e ancora di più quelli di Camaiore, dove si è votato da pochi mesi".

I risultati cambiano drasticamente la geografia dei centri di potere locale, e non certo a vantaggio delle amministrazioni di centrosinistra. "Non ci sarà più un filo diretto con Roma, pensando ad esempio a persone come Buratti e Marcucci che rappresentavano il nostro territorio – continua Barsotti –, ma potremo contare su una figura come Elisa Montemagni. L’ho incontrata stamani (ieri per chi legge; ndr), abbiamo parlato. Con lei ci faremo sentire per i bisogni del nostro territorio".

Oltre alla forte affermazione del centrodestra, c’è un Pd, di cui Barsotti è espressione, che all’ultima tornata è apparso in difficoltà. "Mettiamo in campo persone e squadre di tutto rispetto, cosa che ci porta ad avere sempre risultati positivi alle elezioni locali. Ma come detto, le politiche sono un’altra cosa: chi erano i volti dietro al simbolo del Pd? Erano conosciuti sul territorio? Quando non si conoscono le persone, si rischia di scegliere di pancia e di andare dietro a chi urla di più. E poi bisogna sottolineare una cosa: un conto è vincere, un conto è amministrare, fare squadra e riuscire a mantenere gli impegni presi con i propri elettori".

Tra gli elementi di preoccupazione, e non solo nel centrosinistra, c’è poi l’astensione che vola oltre il 35 per cento. "Bisogna recuperare chi è rimasto a casa: specialmente i giovani perché vedano il voto come un diritto, una cosa dovuta e voluta – conclude la sindaca –; purtroppo oggi si va a votare solo perché c’è chi urla e attira il voto".

DanMan