Lucca, 28 aprile 2014 - UN’ESCA gettata su Facebook. Un messaggio «furbetto», lanciato per vedere chi abbocca da un falso ginecologo. Un gioco? No, niente di innocuo, purtroppo, vista l’esplicita trappola a sfondo sessuale nella quale potrebbero cadere molte ragazze un po’ sprovvedute. Una vicenda che avrà ora il suo strascico di tipo penale, dato che una giovane lucchese, dopo aver ricevuto i messaggio in questione, ha subito segnalato l’accaduto alla Polizia postale, per le opportune indagini.

QUESTO il messaggio principale ricevuto sabato dalla ragazza lucchese. «Mi chiamo Angelo G(xxxxx) e sono un professore ginecologo. Se casomai mi aggiungi su Skype «angelo.gXXXXX90» (nel messaggio compaiono i riferimenti completi, ndr) oppure facebook. Io resterò gratis x sempre gratis (visite controlli etc etc). Ti aspetto, ciao». Ma non è tutto. Il presunto medico le ha anche spiegato che le visite via Skype (immagini comprese...) erano gratuite perché doveva farsi un po’ di pubblicità, che la sua tecnologia è particolarmente avanzata, «un macchinario americano giapponese, ultra tecnologico».

QUANTO basta, insomma, per configurare una tentata truffa a sfondo sessuale, con tanto di (tentato) abuso della professione medica. La ragazza lucchese non ha abboccato all’esca del ginecologo fasullo, ma si è posta il problema di quante potenziali vittime potesse fare questa persona. Così ha segnalato il suo profilo a Facebook e ha anche denunciato il tutto alla Polizia Postale. E’ quasi scontato che si tratti di generalità fasulle, per coprire una persona che dal sostanziale anonimato spera di «catturare» qualche ingenua preda. Magari qualche ragazzina che potrebbe farsi convincere a una «visita» via Skype, ovvero tramite la telecamera dello smartphone o del computer. Ma la Polizia postale ha i mezzi tecnici per risalire alla persona che si nasconde dietro il falso profilo. Come è accaduto due mesi fa a un «voyeur» bolognese che aveva adescato con un sistema analogo una ragazzina di 16 anni, convincendola a collegarsi via Skype per mostrargli le sue parti intime.