Lucca, 17 aprile 2014 - Si è mai visto? I medici che firmano una petizione per avere la certezza di trovare parcheggio accanto al nuovo ospedale. Una coperta corta da molti punti di vista, quella del nuovo presidio, e a questo punto la Cisl Medici e Cisl Fp che fa capo ai dipendenti e medici ospedalieri, hanno deciso di mobilitarsi. «Non c’è spirito polemico né strumentale — premette Luciano Cotrozzi segretario provinciale dell’organizzazione —, ma solo l’intento di partecipare a miglioramenti relativi a problematiche che investiranno il personale dipendente e segnalare alcune disfunzioni che, se non corrette, si cronicizzeranno senza più possibilità di miglioramenti».

Due sono gli aspetti principali rimarcati da Cisl. Il primo è quello appunto degli stalli, giudicati assolutamente insufficienti per il personale operante nel San Luca. «I conti sono presto fatti — spiega Cotrozzi —: 380 stalli a disposizione contro circa 750 operatori presenti in servizio al mattino rendono chiaro il concetto della pubblicizzata “gratuità” del parcheggio che da parziale al mattino, diventerà totale per i lavoratori che dovranno garantire il servizio in orario pomeridiano, in quanto, dovendo prendere servizio prima dell’uscita dei colleghi presenti al mattino, avranno quale unica soluzione il ricorso al parcheggio a pagamento o, in alternativa, lasciare il proprio mezzo distante dall’ospedale». Cisl FP e Cisl Medici hanno chiesto al direttore generale della Asl di trovare soluzione attraverso l’individuazione di nuovi stalli gratuiti per il personale o il rimborso mensile delle spese sostenute dai dipendenti costretti a ricorrere al parcheggio a pagamento.

Per questo medici e dipendenti hanno organizzato una raccolta firme tra il personale. L’adesione è stata in massa e la petizione, con lettera di accompagnamento, è stata inviata al direttore generale della Asl e al concessionario Sat. L’altro problema è quello degli accessi agli spogliatoi, a cui il personale arriva dopo un percorso di almeno 10 minuti nel piano interrato (altri 10 servono per il cambio del vestiario), senza che vi siano video sorveglianza e neanche la copertura per i cellulari. «Occorre prendere in seria considerazione le problematiche del personale che — spiega il sindacalista nella missiva inviata al direttore generale — ha diritto al riconoscimento della propria dignità e della piena consapevolezza del ruolo che svolge, nonché alla massima sicurezza sul luogo di lavoro».