Lucca, 23 febbraio 2014 - UNA GIORNATA intensa e ricca di emozioni. Avrebbe voluto tornare a Lucca ieri sera ma le è stato impossibile. Appuntamento rimandato dunque al prossimo week end. Stefania Giannini ieri mattina ha raggiunto il Quirinale in taxi. Sotto il cappotto indossava un abito nero con delle trasparenze sui lati e una collana di perle. Al giuramento erano presenti anche il marito Luca Rossello e il figlio Edoardo con la sua fidanzata. Assente, invece, il figlio maggiore Enrico, che in questo periodo è in Germania. Dopo la cerimonia il trasferimento a Palazzo Chigi, per il primo consiglio dei ministri iniziato alle 12.55 e segnato dal passaggio della campanellina da Letta a Renzi, in un clima che molti hanno definito «gelido». Proveniente dal mondo della scuola e poi dell’università la Giannini ha suggerito a Renzi di suonare due volte la campanellina per far capire a fotografi, cameramen e giornalisti che «la ricreazione era finita» e dunque si doveva uscire chiudendo la porta per iniziare a lavorare.

AL TERMINE del primo consiglio dei ministri, quando ormai erano le 14, il ministro dell’Istruzione Giannini ha rilasciato varie dichiarazioni a giornali e televisioni nazionali quindi ha raggiunto un bar dove si è fermata a mangiare un paio di tramezzini e una spremuta, quindi di nuovo davanti a telecamere, microfoni e macchine fotografiche fino al tardo pomeriggio. Alle 21 a cena con il marito, il figlio e la sua fidanzata. Domani mattina inizia il nuovo incarico. Prenderà ufficialmente possesso del Dicastero nelle sedi di viale Trastevere, 76/A (l’istruzione) e di piazzale Kennedy 20 (Università e ricerca).

LA PRESENZA di una lucchese doc al Governo, prima volta in assoluto nell’era repubblicana, è motivo di soddisfazione per le molte persone che hanno conosciuto Stefania Giannini e con lei hanno condiviso varie fasi della sua vita. Fra gli amici più stretti c’è Ugo Giurlani, che fu tra i compagni di classe della Giannini all’epoca del liceo «Machiavelli». «In classe con noi — ricorda Giurlani — c’erano anche Mario Delle Sedie, oggi avvocato, Alberto Borelli, oggi medico, Ilaria Bramanti, Giuseppina La Malfa, Marco Mezzetti, Fabrizio Bigini, Antonella Cecchettini, Giuseppina Lippi, Sergio Giannelli, Luca Andreini, Francesco Pierotti. Eravamo quindici e ci siamo diplomati nel 1979». Ugo Giurlani ricorda simpaticamente il terrore di Stefania Giannini negli anni del ginnasio per la matematica. «Io — ricorda ancora Giurlani — ero fra coloro che si offrivano volontari per la matematica. Ricordo che alla vigilia delle interrogazioni programmate di matematica andavo a casa della Giannini, a Ponte a Moriano. Prendevo il treno da Lucca, quindi attraversavo il ponte. Il padre di Stefania Giannini aveva il bar-pizzeria proprio di fronte al ponte, sul lato opposto alla piazza di Ponte a Moriano. Era una persona speciale e accogliente. La famiglia Giannini abitava proprio sopra al bar». Paura della matematica ma mai un voto insufficiente nel curriculum scolastico della Giannini.

«CON STEFANIA sono rimasto sempre in ottimi rapporti, avendo vissuto anche esperienze felici e altre luttuose quasi negli stessi periodi. In politica non mi ero mai candidato. Se l’ho fatto alle ultime elezioni politiche (era in corsa per il Parlamento con Scelta civica, ndr) è perché credo che Stefania Giannini abbia grandi doti — conclude Giurlani — e lo ha dimostrato ampiamente sia nel suo percorso professionale che l’ha portata ad essere rettore dell’Università per stranieri di Perugia, prima donna in Italia a ricoprire un simile ruolo, sia in quello politico, che in pochi mesi l’ha vista passare da parlamentare a segreterio politico prendendo il posto di Mario Monti e oggi al Governo in un Ministero importante».