Lucca, 27 ottobre 2013 - Il quartiere di San Concordio diventa test sul futuro della città. L’area delle ex officine Lenzi, ma anche quella adiacente dell’ex gasometro che si affaccia su via Consani, anche con il contestato progetto dello «Steccone», diventa laboratorio post universitario. In quattro mesi, con incontri che occuperanno tre giorni di ogni settimana, ben 25 laureati in architettura e ingegneria si confronteranno per arrivare a proporre progetti di riqualificazione e di riconversione. Il Comune guarda con interesse a questa iniziativa del master diretto dall’architetto Pietro Carlo Pellegrini. Siamo infatti alla vigilia di scelte importanti che riguarderanno tutte le aree dismesse e complessivamente l’intero territorio. Il sindaco Tambellini spiega: «Intendiamo avviare un percorso volto alla riqualificazione e al riuso degli spazi abbandonati presenti in città, nel centro storico così come fuori dalle Mura. Sono tanti i luoghi su cui il Comune dovrà sviluppare progetti per tracciare il futuro della città, per trasformare Lucca in una città ideale. Bisogna osare, siamo pronti per farlo».

C’è sintonia con i proprietari dell’area ex Lenzi. Marco e Walter Severini osservano che il loro obiettivo «è quello di trasformare le officine in un’area viva a servizio del quartiere e della città. Vorremo arrivare a un progetto che crei benessere per Lucca, un progetto utile, buono per Lucca». L’auspicio è che questa sia la volta buona e che dopo oltre trenta anni i ruderi dei capannoni industriali dell’ex Lenzi possano tornare a nuova vita. Di progetti, in questi anni, se ne sono visti molti, a cominciare da quello di 12 anni fa firmato dal professor Paolo Portoghesi, studio Archea, studio Cino Zucchi, studio Lisandro Gambogi con il quale ha collaborato anche l’architetto Pellegrini. Un progetto approvato dal Comune nel 2007 e dunque oggi realizzabile, ma nel frattempo la situazione è cambiata e dunque farne un complesso residenziale, commerciale, direzionale e ricettivo potrebbe non essere così conveniente. La società Seven si è dichiarata disponibile ad adeguare il progetto al fine di integrarlo neglio nel quartiere di San Concordio. Tutto l’iter verrà seguito anche attraverso il sito internet www.officinelenzi.it che in questa fase viene rinnovato anche per effetto del master.

Proprio il sito internet ricorda anche i risultati del sondaggio che si svolse l’otto maggio 2011 presso la fiera di San Concordio con 210 interviste richiedendo l’opinione sui bisogni del quartiere e sulle destinazioni preferite per il recupero dell’area ex Lenzi. 160 risposte indicarono la soluzione «giardino pubblico», 138 il parcheggio, 117 una multisala, 109 una piscina, 72 un residence per la terza, altri 72 i laboratori per attività sociali, 77 una palestra, 62 un «baby club», 35 spazi per la ristorazione, 62 un «children museum», 25 gli studi medici, 44 un residence per turisti, 33 la «cittadella entrate», e 25 gli uffici privati. Risultati che «saranno utilizzati per orientare il nuovo progetto e le destinazioni dell’area». Seven spa ha voluto mettere in discussione il piano di recupero approvato «perché lo stesso sembrava non più realizzabile. In particolare — spiegano sulla pagina del sondaggio — i due piani di parcheggio interrato sono risultati improponibili, sia dal punto di vista tecnico che economico». Ora si riparte da zero tenendo conto di quanto è stato già detto con il sondaggio e con gli oltre 30 post pubblicati.