LUCCA, 20 novembre 2012 - L’Unione delle province italiane, sezione toscana infatti, ha deciso di fare la voce grossa e di presentare un ricorso al Tar contro i tagli del Governo ai bilanci delle province in seguito agli accorpamenti decisi dal ministro. Secondo l’Upi infatti, nel 2013 alle attuali dieci province toscane mancheranno oltre 25 milioni di euro solo per far fronte ai pagamenti delle spese essenziali e inderogabili come personale, mutui, affitti e utenze. In questo modo prende nuovo vigore la battaglia affinché Lucca possa essere unita solo a Massa, mantenendo così il ruolo di capoluogo. La decisione è stata presa ieri mattina nel corso dell’incontro che si è svolto a Firenze tra i presidenti delle province e i parlamentari toscani, tra cui il senatore Pd Andrea Marcucci e l’onorevole Udc Nedo Poli. Un incontro nel quale sono stati affrontati i tagli del Governo e l’assetto territoriale previsto dal decreto sul riordino delle province.

«L’Upi Toscana — spiegano da Palazzo Ducale — ha illustrato lo stato di grave difficoltà economica che le Province dovranno fronteggiare nel 2013 a causa dei ripetuti tagli operati dal Governo e dei vincoli imposti dal Patto di stabilità — e contro i quali l’Upi ha deciso di fare ricorso al Tar — , chiedendo ai parlamentari di adoperarsi affinché vengano garantite le risorse necessarie per continuare ad erogare i servizi essenziali per il cittadino». Così come l’Upi nazionale, anche la sezione Toscana ha ribadito la richiesta di modificare il decreto di riordino durante la fase di discussione per la conversione in legge per quanto riguarda i confini dei nuovi Enti. L’Upi ha chiesto infatti ai parlamentari di cancellare la maxi provincia Massa Carrara-Lucca-Pisa-Livorno e di prevedere l’istituzione di due province distinte: Lucca-Massa e Pisa-Livorno. E alla fine dei conti la speranza di Lucca è affidata anche ad altri due atti da non sottovalutare. Il primo è costituito dall’emendamento presentato dal senatore Marcucci del Pd, ma sottoscritto anche dal senatore Pdl Altero Matteoli: una firma bipartisan che sicuramente dà più forza al documento con il quale viene chiesta la creazione di una provincia Lucca-Massa. Il presidente Baccelli inoltre sosterrà tale tesi durante l’audizione che avverrà a breve in commissione affari costituzionali del Senato. Il secondo atto da non trascurare è la decisione della Corte Costituzionale in merito ai ricorsi presentati da varie Regioni italiane (ma non dalla Toscana) e che potrebbe fermare la riorganizzazione prevista oggi invece dal Governo. A Pisa intanto il comitato sta studiando un emendamento per restare capolugo mentre oggi alle 16 si terrà un dibattito aperto nella sede degli «Amici di Pisa». E a Siena si riunisce stamani il consiglio provinciale: tema, il riordino delle province.