Lucca, 22 giugno 2012 - C'è chi, infatti, propone la costituzione di un comitato con tanto di mail a cui rivolgersi: comitatoluc [email protected]. All’orizzonte, forse, una class action. Di sicuro l’esigenza di canalizzare lo scontento e di fare quadrato per fermare l’onda «anomala» di sentenze che impongono pagamenti sull’ordine di migliaia di euro. Con un appello al buonsenso nella direzione dei giudici di pace e anche del Comune. «L’amministrazione comunale deve intervenire — dice Federico Franchi, anche lui vittima degli implacabili occhi elettronici nella Ztl —. Non è colpa nostra se la prima sanzione ci è arrivata dopo un mese e mezzo dalla scadenza del permesso che ci siamo dimenticati di rinnovare. In questo il Comune deve riconoscere le proprie responsabilità e cercare un accordo ragionevole». Ci ha provato un giudice di pace ieri mattina, che ha optato per una mezza via. «Mi ha riconosciuto una ‘sola’ multa al giorno, quindi 32 anziché 60 — dice Franchi —. E’ apprezzabile il tentativo di una soluzione salomonica ma ritengo comunque fuori luogo pagare 2.500 euro. Il giudice si è riferito all’articolo 198 comma 2 del codice della strada che assegna un’unica sanzione per ogni singola violazione. Quel “singola” a mio parere non significa giornaliera: la violazione qui è soltanto quella di una dimenticanza. E comunque ci troviamo in una selva di sentenze contrastanti a seconda di chi le fa. Lancio un appello a formare un comitato che possa avere forza e rappre-sentatività».
 

Intanto continua il confronto politico. Franco Fabbri, ex presidente del consiglio comunale, dice: «Nei mesi scorsi ho avuto modo di sensibilizzare, anche tramite la stampa, l’ex sindaco Favilla sulla necessità di farsi carico, attraverso gli uffici e le istituzioni preposte, di sanare quelle multe della ztl per chi non aveva pagato il bollo che poi è stato soppresso. Mi rivolgo oggi al sindaco Tambellini perchè si adeperi a rendere effettivo il principio, più volte affermato, che rappresenta il Comune come l’istituzione più vicina al cittadino e quindi che possa comprendere e rispettare la buonafede, soprattutto quando il cittadino è consapevole di possedere un diritto, di essere in regola avendo il permesso di acceso nella ztl, anche se nel frattempo può essere scaduto. Mi sembra giusto quello che ha anticipato il sindaco che occorre consentire al cittadino l’immediata conoscenza dell’infrazione stessa che lo espone a un meccanismo infernale se non viene avvertito subito: un accumulo di multe anche nello stesso giorno che è sproporzionato. Oggi i cittadini vengono avvertiti dopo troppo tempo. Quando ci fermava il vigile urbano o quando mettevano il biglietto sul tergicristallo la contestazione era immediata. Ritengo che ci vorrebbero anche i semafori all’accesso della ztl».