{{IMG_SX}}Viareggio, 23 luglio 2010 -  Sparatoria a Massarosa. Un ex rappresentante, Paolo Iacconi di 51 anni, che era stato licenziato diversi mesi fa dalla Gifas-Electric, colto da un raptus ha sparato e ucciso Luca Ceragioli, amministratore delegato, e Jan Friederik Hillerm, responsabile delle vendite per l'estero poi, con la stessa arma, si è  tolto la vita.  E' successo alle 16 a Massarosa. L'omicida era arrivato direttamente da Sacile (Pordenone), dove abitava, per compiere il drammatico gesto.

 

L'uomo si è  presentato nella sua ex ditta  per un appuntamento con la direzione. Secondo la prima ricostruzione, fornita dalla polizia, dopo qualche minuto l'uomo ha esploso 4 o 5 colpi di arma da fuoco contro Luca Ceragioli, 42 anni residente a Viareggio e padre di due ragazze (una di 18 e una di 21 anni) e l'altro contro  Hillerm di 33 anni residente a San Concordio, Lucca, ferendoli a morte. Poi, dopo aver dato fuoco ha delle carte, ha rivolto l'arma contro di sé e si è suicidato.

 

Facciamo un passo indietro. Secondo alcune indiscrezioni, oggetto dell'appuntamento con i vertici della ditta sarebbe stata la richiesta di un'eventuale collaborazione con i suoi ex datori di lavoro, ma  potrebbe anche essersi trattato di un pretesto, di una banale scusa per incontrarli. Iacconi con sé  aveva una borsa dentro la quale custodiva la pistola, sembra una calibro 7.65.

 

Operai e impiegati hanno subito dato l'allarme. Al loro arrivo, le forze dell'ordine hanno sfondato la porta e sono entrate negli uffici, trovando i cadaveri dei due dirigenti e, in un'altra stanza, quello dell'ex dipendente. Sull'episodio stanno indagando polizia e carabinieri. E' arrivata anche la moglie di Ceragioli, Laura, con una delle due figlie (l'altra attualmente si trova in Olanda), che si è sentita male.

 

Secondo alcune indiscrezioni raccolte davanti alla Gifas Electric, Paolo Iacconi non avrebbe mai avuto problemi con Luca Cerasoli e Jan Frederik Hillerm. Eventuali discussioni per motivi di lavoro, sempre secondo indiscrezioni, Iacconi li avrebbe avuti con un altro dirigente dell’azienda che, però, oggi pomeriggio non era nella sede della Gifas.