Manuele Fior

Lucca, 2 novembre 2022 - A metà giornata di ieri, ultimo giorno di Lucca Comics & Games, “Hyperikon“ era già esaurito nello stand di Coconino Press. E’ partito col botto l’ultimo graphic novel di Manuele Fior uno degli autori italiani più apprezzati a livello europeo. Una storia che parte da un “dittico narrativo“ molto particolare e apparentemente destabilizzante: la storia d’amore tra Ruben e Teresa, due ragazzi italiani nella Berlino di fine anni Novanta e la scoperta della tomba del faraone Tutankhamen, compiuta cent’anni fa dall’archeologo Howard Carter. C’è molta autobiografia in questo racconto dell’artista cesenate rientrato in Italia dopo aver vissuto all’estero, a partire proprio da Berlino. "Negli anni Novanta Berlino stava fiorendo, voleva liberarsi di un passato terrificante, c’era una nuova idea di Europa", racconta Fior. Autobiografico anche l’altro lato del “dittico“, quello sulla grande scoperta archeologica, visto che lo stesso Fior è stato architetto e disegnatore di archeologia. Anche Carter faceva il disegnatore per archeologi e grazie a una sua intuizione e alla sua testardaggine è stato possibile effettuare lo straordinario ritrovamento della tomba di uno dei faraoni piò famosi. «Questo libro - dice Fior – nasce durante il primo lockdown a Praigi. In 40 metri quadri non potevo lavorare ai disegni come faccio normalmente e allora ho cominciato a scrivere. Siccome soffro di insonnia cronica per molto tempo non riuscivo a dormire, ma durante qualche ora di sonno ho sognato l’incontro di un ragazzo e di una ragazza e ci ho aggiunto un po’ della mia esperienza berlinese". Intanto, il suo libro “Celestia“ (due ragazzi in fuga da loro stessi, dalle proprie paure, in cerca del proprio ruolo in un’epoca di grandi mutamenti) sta per sbarcare a teatro. "Il linguaggio fumettistico è molto vicino a quello teatrale, ha uno spazio limitato oltre il quale non si può andare. Sono molto curioso di vedere lo spettacolo". Autore raffinato dal grande respiro europeo, ma capace di rivolgersi al grande pubblico, Fior analizza così il momento del settore della letteratura disegnata in Italia: "E’ un momento importante per il fumetto, c’è un livello artistico molto elevato, ma è importante che sappia parlare a tutti. Come autore cerco di capire come la gente legge i fumetti, devi quasi sedurli, farli sentire inclusi".

Cultura

Lucca, 2 novembre 2022 -&nbsp;A metà giornata di ieri, ultimo giorno di Lucca Comics &amp; Games, “Hyperikon“ era già esaurito nello stand di Coconino Press. E’ partito col botto l’ultimo graphic novel di Manuele Fior uno degli autori italiani più apprezzati a livello europeo. Una storia che parte da un “dittico narrativo“ molto particolare e apparentemente destabilizzante: la storia d’amore tra Ruben e Teresa, due ragazzi italiani nella Berlino di fine anni Novanta e la scoperta della tomba del faraone Tutankhamen, compiuta cent’anni fa dall’archeologo Howard Carter. 
C’è molta autobiografia in questo racconto dell’artista cesenate rientrato in Italia dopo aver vissuto all’estero, a partire proprio da Berlino. "Negli anni Novanta Berlino stava fiorendo, voleva liberarsi di un passato terrificante, c’era una nuova idea di Europa", racconta Fior. Autobiografico anche l’altro lato del “dittico“, quello sulla grande scoperta archeologica, visto che lo stesso Fior è stato architetto e disegnatore di archeologia. 
Anche Carter faceva il disegnatore per archeologi e grazie a una sua intuizione e alla sua testardaggine è stato possibile effettuare lo straordinario ritrovamento della tomba di uno dei faraoni piò famosi.&nbsp;«Questo libro - dice Fior – nasce durante il primo lockdown a Praigi. In 40 metri quadri non potevo lavorare ai disegni come faccio normalmente e allora ho cominciato a scrivere. Siccome soffro di insonnia cronica per molto tempo non riuscivo a dormire, ma durante qualche ora di sonno ho sognato l’incontro di un ragazzo e di una ragazza e ci ho aggiunto un po’ della mia esperienza berlinese". 
Intanto, il suo libro “Celestia“ (due ragazzi in fuga da loro stessi, dalle proprie paure, in cerca del proprio ruolo in un’epoca di grandi mutamenti) sta per sbarcare a teatro. "Il linguaggio fumettistico è molto vicino a quello teatrale, ha uno spazio limitato oltre il quale non si può andare. Sono molto curioso di vedere lo spettacolo".&nbsp;Autore raffinato dal grande respiro europeo, ma capace di rivolgersi al grande pubblico, Fior analizza così il momento del settore della letteratura disegnata in Italia: "E’ un momento importante per il fumetto, c’è un livello artistico molto elevato, ma è importante che sappia parlare a tutti. Come autore cerco di capire come la gente legge i fumetti, devi quasi sedurli, farli sentire inclusi". 
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Lucca Comics, 'Hyperikon' di Manuele Fior tra Berlino e l'antico Egitto

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