Lucca, 9 febbraio 2009 - Era a Torino per una serie di esami di routine per una malattia del fegato diagnosticata da molti anni. Dagli accertamenti era stata scoperta una «pallina sospetta sopra il fegato», tanto che è stata decisa una biopsia. Difficile capire cosa possa essere avvenuto. Dopo l’esame si è scatenata una reazione a catena che nel giro di 16 ore ha portato al decesso, nonostante le terapie intensive in uno degli ospedali italiani più speciliazzati nelle patologie del fegato. Accanto a Nicola c’era il padre Angelo, noto in città per essere un attivissimo promotore di molteplici attività: dal museo della civiltà del castagno di Colognora di Pescaglia ai gemellaggi fino alle iniziative parrocchiali a San Vito. Oltre al padre Angelo e alla moglie Alessia, Nicola Frati ha lasciato nel dolore anche la madre Anna e la sorella Alessia.
 


E’ stata una morte tanto incredibile da aver determinato la decisione, presa di comune accordo fra i medici torinesi e la famiglia Frati, di eseguire l’autopsia che sarà effettuata questa mattina. Intanto questa sera alle 21 nella chiesa nuova di San Vito si terrà una veglia di preghiera mentre i funerali, se non ci saranno rinvii dovuti ai riscontri diagnostici decisi a Torino, si svolgeranno oggi alle 15,30 nella stessa chiesa, celebrati da monsignor Pietro Gianneschi. Alla famiglia Frati le condoglianze dalla nostra redazione.