{{IMG_SX}}Lucca, 28 dicembre 2007 - Centro storico adieu, i negozi storici e caratteristici salutano le vie della città murata e si trasferiscono all’esterno. O chiudono. Motivo? Uno tra tutti il costo degli affitti, spesso alle stelle e che, secondo alcuni commercianti, continua a salire, tanto che diventa difficile resistere alla concorrenza di grandi catene e di famose griffe. Per aprire un negozio in centro, oggigiorno, si deve essere disposti a sborsare cifre assai elevate. Secondo l’agenzia immobiliare La Notizia di Alessandro Gabriele, il centro storico va diviso fondamentalmente in due settori: la zona sud, quella in pratica che comprende piazza San Michele, via Fillungo (la prima parte), via Roma, via Santa Croce, e strade limitrofe, e quella di via San Paolino e la seconda parte di via Fillungo e strade limitrofe. Naturalmente, è bene precisarlo, i prezzi variano da strada a strada e da fondo a fondo. Se vogliamo però cercare di sintetizzare l’andamento del mercato, nella prima zona affittare un fondo commerciale significa anche essere pronti a sborsare dai 45 ai 60 euro al metro quadro al mese. Dunque, aprire un’attività di 100 mq potrà costare, solo di affitto, dai 4.500 ai 6.000 euro al mese, ovvero dai 54mila ai 72mila euro l’anno. Nella seconda zona invece, i prezzi calano, anche se di poco, tanto che affittare un fondo da 100 metri quadrati può costare dai 48mila ai 54mila euro l’anno. Secondo Gabriele molte sono le richieste da parte di grandi catene che cercano fondi in centro. A questo poi, secondo Gabriele, "si aggiunge una buona entrata che deve versare chi intende prendere in affitto un fondo, e che si può variare dai 150mila ai 300mila euro". Secondo l’agenzia immobiliare Casamica di Natale Mancini, non esiste una grande differenza tra le zone e le vie del centro. Per quanto riguarda i prezzi si va da un minimo di 41 a un massimo di 50 euro a metro quadrato al mese che, per un fondo di 100 mq significa 49.200 e 60.000 euro l’anno. Secondo le segnalazioni di alcuni commercianti però, gli affitti toccherebbero anche quota 7-8000 euro al mese. E molti negozi storici lasciano il centro.

 

Ne sono esempi lampanti la gioielleria Gianni e Mecchi di via Cenami e, in via Fillungo, la gioielleria Lorenzetti, la pelletteria Chelini, e 'Guidi'. Ma se da un lato c’è chi chiude, o cambia zona, dall’altro ci sono le associazioni di categoria, quali la Confcommercio, che non stanno certo a guardare. "Uno dei motivi per cui ci sono chiusure di aziende, o trasferimenti - affermano - è perché in centro ci sono richieste onerose. A questo si aggiunge anche la situzione critica che c’è in Italia. A fine anno abbiamo valutato le situazioni di molti commercianti che lamentano di non riuscire ad andare avanti. In centro gli affitti incidono notevolmente". Ma qual è il rischio reale allora? "Il rischio è la chiusura di aziende di imprenditori lucchesi: questo sì che spaventa. Mentre l’imprenditore lucchese nel momento di crisi economica si sforza di rimanere nel proprio negozio - concludono - , le catene, se domani non è più conveniente stare in centro, tirano giù la saracinesca. L’imprenditore lucchese invece è attaccato al centro storico".