«Kayser» torna in orbita con Nespoli per un nuovo progetto di biomedica

La missione in partenza a maggio 2017 con l’esperimento «Nanoros»

Paolo Nespoli in missione

Paolo Nespoli in missione

Livorno, 4 giugno 2016 - Verso l’infinito e oltre. Riparte la corsa allo spazio targata Kayser Italia. L’azienda livornese con sede in via di Popogna e diretta dall’ingegner Valfredo Zolesi, sarà – anche stavolta – in prima linea nella missione del nostro Paolo Nespoli sulla Stazione Spaziale Internazionale. La partenza della «Expedition 53», a cui parteciperà l’astronaura italiano, è programmata per il maggio 2017 a bordo di una navicella russa. La prima missione di Nespoli è avvenuta nel 2007 a bordo dello Space Shuttle per il progetto «Esperia», ed è durata due settimane. Nel 2010 la missione più lunga a bordo del Soyuz: 157 giorni nello spazio per il progetto «MagISStra» dell’ente spaziale europeo. Nespoli, al suo terzo lancio in orbita, rimarrà nello spazio almeno fino al mese di novembre dello stesso anno. Nel frattempo, ogni esperimento che sarà condotto a bordo sarà monitorato dal centro «User Operations and Support Center, USOC» dell’Agenzia Spaziale Italiana, allestito nell’azienda livornese. Da qui sono stati coordinati anche tutti gli esperimenti svolti con Samantha Cristoforetti nella missione «Futura».   Dalla missione 42 di AstroSamantha ora viaggiamo verso la 53 di AstroPaolo: è stato infatti presentato il progetto «Nanoros», del quale l’astronauta italiano si occuperà durante la permanenza a bordo della ISS. E’ un progetto di ricerca sulle nanotecnologie, in particolare saranno studiati gli effetti della «nanoceria», in grado di lavorare come antiossidante e autorigenerante che viene studiato nella biomedica per contrastare tutte quelle malattie la cui insorgenza è legata a un aumento dei radicali liberi. Sulla Stazione Spaziale Internazionale sarà testato su sistemi biologici «modello», in condizioni estreme e in presenza di forti radiazioni cosmiche, in assenza di gravità prolungate. «Nanoros» verrà condotto grazie al finanziamento dell’Agenzia Spaziale Italiana e si avvarrà di dispositivi di ricerca avanzati sviluppati dalla Kayser Italia di Livorno, azienda che si conferma leader in Italia per il supporto delle attività nello spazio.   «Nel periodo di circa 6 mesi – ha spiegato l’astronauta italiano durante un evento in Giappone – si lavora per mantenere la stazione e fare degli esperimenti. Di solito ci sono 3 astronauti russi e 3 americani, e noi come italiani rappresentiamo la parte americana. L’anno prossimo ci saranno 3 russi, due americani alla prima missione e io. E siccome ci deve essere un responsabile a bordo per ognuno dei moduli è stato deciso che il responsabile del modulo giapponese sarò io».