"Mamme, vogliatevi più bene e non vergognatevi a chiedere aiuto"

Virginia Mannari, pedagogista cecinese, è stata profondamente toccata dalle reazioni alla disgrazia della piccola morta a Vada. "E voi vi sentite davvero infallibili?"

Maternità

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Cecina (Livorno), 1 agosto 2016 - “E voi davvero vi sentite genitori infallibili?”. Ha affidato a un post, ad una domanda che sembra anche una provocazione, quelli che erano i suoi pensieri dopo la notizia della disgrazia avvenuta a Vada (Leggi l'articolo). Virginia Manna è una pedagogista clinica cecinese. “Sono abituata a lavorare con persone di ogni età, non solo bambini, offro un aiuto di fronte a qualunque tipo di trauma”.

Ma questo l'ha colpita in particolare anche perché con quella mamma lei ha condiviso gli anni dell'adolescenza, della spensieratezza. “Ho una pagina facebook pubblica che uso per lavoro e ho sentito l'esigenza questa volta di dire qualcosa, perché sono mamma, perché conosco quella donna e perché in tutta questa disperazione forse almeno può nascerne una riflessione”. E perché molti, troppi, si sono sentiti in diritto di giudicare. “Chiunque diventi genitore si sente in qualche modo di poterlo fare, su tutto. C'è chi si sente infallibile nel suo ruolo, e serve prendere coscienza del fatto che proprio questa convinzione di infallibilità è causa di tanti mali anche minori nell'educazione”.

Esiste una società che chiede alle donne di fare tutto. Lo sa la dottoressa che è anche mamma, ma in fondo lo sappiamo tutte. “Siamo tutte vittime, spinte a dover essere performanti in tutti i settori, in tutti i nostri mille ruoli ma poi spesso siamo anche lasciate sole. E invece dovremmo andare oltre il pregiudizio, stringerci di più, essere più compassionevoli. E forse anche l'unico modo questo per trovare un senso ad una disgrazia che altrimenti non ne ha. E vale soprattutto per lei. Sono cose, queste, che succedono alle mamme che amano tanto i figli – dice mentre la voce sembra sul punto di rompersi -, forse più di se stesse. Quello che può salvare noi donne forse è proprio amare più noi stesse, pretendere aiuto”.

Ma ora c'è una vita da continuare, un dolore con cui convivere e molto altro ancora. “Lei è una di quelle mamme che amano i figli più di sé stessa, e proprio per questo sarà difficile. Avrà bisogno di avere intorno persone che le facciano sentire che è una madre eccezionale; lei si punterà sempre il dito della responsabilità contro, dovranno essere gli altri a girarlo altrove quel dito, a permetterle di sopravvivere. E poi c'è un'altra bambina che non può semplicemente sopravvivere, ma vivere. Serviranno l'amore e la compassione di tutti quelli che hanno intorno”.