Infermiera Piombino: il tribunale del riesame si riserva di decidere sulla scarcerazione

Udienza a Firenze. La difesa: "Non tutti morti da eparina". Fausta Bonino ribadisce: "Sono innocente. Un incubo"

Bonino

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Livorno, 15 aprile 2016 - "Sono innocente. E' una situazione da incubo, non spiegabile". Parole ripetute con forza e convinzione. Questo ha ribadito stamani a Firenze Fausta Bonino, l'infermiera di Piombino arrestata con l'accusa di aver ucciso 13 pazienti all'ospedale di Piombino ( Livorno), davanti al giudice del Riesame. 

"Sicuramente non tutti i 13 morti sono dovuti a eparina, certamente non è questo farmaco la causa dell'ultimo decesso in ordine di tempo". Sono le dichiarazioni dell'avvocato Cesarina Barghini, legale della Bonino. L'avvocato ha spiegato che questo è il primo risultato che "emerge dalla perizia ematologica, e sulla coagulazione, che abbiamo depositato stamani. Perizia che "avrebbe dovuto far fare la Procura", aggiunge il legale e annuncia anche che presto nominerà un perito psichiatrico "per dimostrare che "la mia assistita è sana di mente, tutte cose che doveva fare l'accusa", aggiunge. 

Il tribunale del riesame di Firenze si è riservato la decisione sulla richiesta di scarcerazione, o in alternativa dei domiciliari, avanzata dall'avvocato Cesarina Barghini. Il pm della procura di Livorno, Massimo Mannucci, titolare dell'inchiesta, si è opposto alla richiesta di scarcerazione e ai giudici ha consegnato altre dichiarazioni raccolte negli ultimi giorni. «Sono irrilevanti» ha risposto l'avvocato Braghini secondo la quale nell'inchiesta «c'è una totale travisazione della vicenda anche a livello medico». I giudici Pioli (relatore), Genovese e Magi hanno ancora 5 giorni di tempo per la decisione.

"Sono perfettamente normale, non sono una psicopatica, non ho fatto niente di quello di cui sono accusata, ho sempre fatto solo del bene", ha detto ancora Fausta Bonino. Per il difensore "è paradossale" che la perizia psichiatrica debba chiederla la difesa per dimostrare "che Fausta Bonino è sana di mente. Normalmente le difese chiedono queste perizie per dimostrare il contrario. Forse doveva chiederla la procura". Poi l'avvocato Barghini a chi le chiedeva se l'infermiera di Piombino sarà in grado di sopportare il carcere, qualora il riesame seguisse la tesi dell'accusa ha risposto: "Certo è una persona provata come lo sarebbe qualsiasi innocente in questa situazione. Spero resti in grado di sopportare tutto quanto ci sarà da fare".