Assalto a portavalori con fucili, terrore sull'A12 tra Rosignano e Collesalvetti / FOTO

Una banda ha costretto un furgone blindato a fermarsi. L'azienda: "Colpo fallito, il denaro non è stato preso"

Uno dei furgoni portavalori coinvolti nell'assalto (Novi)

Uno dei furgoni portavalori coinvolti nell'assalto (Novi)

Collesalvetti (Livorno), 1 ottobre 2016 - Rapina a due furgoni portavalori sull'autostrada A12 tra Rosignano e Collesalvetti, in direzione Collesalvetti. Uno dei due furgoni blindati, che sembra avesse a bordo circa cinque milioni di euro, è stato assaltato con armi da fuoco ed è stato costretto a fermarsi. E' accaduto intorno alle 22.50 di venerdì 30 settembre.

I rapinatori hanno usato la fiamma ossidrica per aprire le pareti del mezzo. Poi la banda è fuggita, a bordo di alcune auto. Inizialmente era circolata la voce che i banditi avessero rubato l'intero carico, ma l'azienda proprietaria del mezzo, la Btv-Mondialpol, ha smentito: "C'è stato un conflitto a fuoco - spiegano i responsabili dell'azienda - ma per fortuna nessuno è rimasto ferito. Grande spavento ma nessuna conseguenza per i nostri vigilantes, usciti incolumi dall'assalto. Non c'è stato alcun danno in termini economici. L'assalto è dunque fallito".

Immediato l'allarme. L'autostrada è rimasta chiusa in entrambi i sensi di marcia.

Il punto dell'assalto è quello vicino allo svincolo che porta alla Firenze-Pisa-Livorno

Non ci sono stati feriti. Il furgone sarebbe stato "bucato" sul tetto: da qui i rapinatori avrebbero portato via il bottino. Per proteggersi la fuga il commando avrebbe fatto fermare alcuni automobilisti, costringendoli a mettere di traverso le loro auto, bloccando in questo modo l'inseguimento delle forze dell'ordine.

La banda avrebbe anche seminato dei chiodi lungo la strada. Una tecnica para-militare, un assalto studiato nei minimi particolari. E' iniziata subito la caccia al commando. Si seguono varie piste. La Toscana non è nuova a questi episodi.

E ha pagato anche un tributo di sangue. Il 7 gennaio 2008, in un assalto a un furgone portavalori non lontano da Massa Marittima, in provincia di Grosseto, morì Raffaele Baldanzi, guardia giurata, sposato e con un figlio. Baldanzi, che era a bordo del mezzo, fu raggiunto da una raffica di kalashnikov.