Livorno, 21 febbraio 2014 - All'ordine del giorno della commissione provinciale di Garanzia e Controllo di ieri c’erano le cause legali della Provincia molte delle quali sono ancora aperte.

Ieri 'La Nazione Livorno' ha riportato le dichiarazione del consigliere provinciale del Pdl Alessandro Corsinovi che a più riprese ha chiesto di sapere l’ammontare complessivo delle spese che la Provincia — e dunque i cittadini — sostiene per le cause legali. Un argomento che, nonostante l’invito alla trasparenza del centrodestra, è stato trattato a porte chiuse.

Ieri mattina infatti, in apertura di commissione, la consigliera del Pd Alessandra Del Bravo ha chiesto che venisse votata la presenza della giornalista de 'La Nazione', Michela Berti.

«Niente di personale», si chiarisce subito ma, di fatto, la richiesta — legittima nella forma — ha imposto l’alzata di mano. Il presidente della commissione Benito Gragnoli Pdl — dopo aver presentato il legale della Provincia avvocato Federigo Barbensi, ha aperto le votazioni e il Pd, compatto, ha votato contro la presenza della giornalista alla commissione. Pollice verso di Alessandra Del Bravo, Kety Pini, Giusepep Stabile, Giuseppe Coluccia, Erika Gori e Pietro Caruso; a favore invece Gragnoli, Corsinovi, Pietro Carabellese di Fratelli d’Italia e Enrico Celanti dell’Idv.

La Del Bravo chiarisce «è stata una commissione di ripresa di quella che si è svolta ad ottobre dello scorso anno dove i giornalisti non erano presenti. In queste circostanze possono essere fatti nomi e quindi è opportuno, come prevede il regolamento, che i lavori si svolgano a porte chiuse». Sale sulla barricata invece il consigliere Corsinovi. «Ancora una volta la protervia dei consiglieri del Pd che fanno parte della commissione di garanzia e controllo ha provocato polemiche e rissa. Hanno preteso di buttar fuori la giornalista de La Nazione a prescindere e senza alcuna motivazione».

Ma Corsinovi attacca anche chi ha partecipato alla votazione: «Due dei consiglieri del Pd che hanno votato contro la presenza della stampa — dice Corsinovi — erano presenti in violazione del regolamento che imporrebbe di poter fare le sostituzioni di consiglieri assenti solo se preventivamente comunicato dal capogruppo agli uffici. Stabile e Coluccia erano abusivi perché sostituivano due assenti Pd ma senza aver avuto delega dal capogruppo Mirabelli».

Ha cercato di mediare il presidente della commissione di garanzia Gragnoli: «Non è stato fatto alcun nome. Si è parlato degli atti». Il problema è della privacy: «C’è sempre paura di tutto — prosegue Gragnoli — e si pensa erroneamente di fare prevenzione chiudendo le porte. Il problema è anche che il presidente non ha molti poteri, perché tutto viene passato al vaglio della votazione...».