LIVORNO-VICENZA 2-0

di ALESSANDRO ANTICO

I MOTIVI – Il Livorno si lascia stuzzicare l'appetito dalla sconfitta del Sassuolo nell'anticipo di Modena, ma si guarda soprattutto alle spalle, dove c'è il Verona che gioca ad Ascoli.
In questa sfida al 'Picchi' contro il Vicenza che vuole trarsi d'impaccio dai bassifondi, gli amaranto di Nicola devono chiudere in cassaforte tre punti per mantenere il secondo posto. Tornano dall'inizio Duncan e Dionisi, in porta Fiorillo al posto di Mazzoni ancora infortunato. I veneti si affidano al tridente Semioli-Malonga-Bellazzini, con Bojinov e Tiribocchi in panca.

IL PRIMO TEMPO – Non c'è nemmeno il tempo di scaldarsi che dopo 3 minuti il Livorno è in vantaggio. Gentili stende Paulinho in area: è rigore, netto. Calcia Dionisi ed è subito 1-0.
Il cammino degli amaranto sembra in discesa, ma quasi contemporaneamente anche il Verona va in gol ad Ascoli con un rigore trasformato da Cacia. Al 13' sarà poi Gomez a raddoppiare per l'Hellas.

Il Livorno quindi capisce ancor di più (se mai ve ne fosse bisogno...) che è necessario blindare più alla svelta possibile il risultato. Attacca, si lancia, spinge e al quarto d'ora si rende estremamente pericoloso con Paulinho, che di testa spedisce sopra la traversa un bel cross di Schiattarella. In compenso, ad Ascoli il Verona trae il massimo beneficio da un secondo rigore a suo favore portandosi sullo 0-3 ancora con Gomez e sempre dal dischetto. Due rigori per l'Hellas.

La sfida a distanza fra amaranto e gialloblù procede un po' noiosa sul fronte del 'Picchi', dove la reazione del Vicenza appare sterile ma la pressione del Livorno non sembra ancora tale da schiacciare gli avversari e mettere al sicuro il risultato. Anzi,gli ospiti tengono su la testa e tentano qualche sortita, seppure con gran fatica e scarsa consistenza.

Il contropiede è l'arma preferita del Livorno, che dichiara lo stato d'assedio alla squadra di Dal Canto, ma Belingheri alla mezz'ora non riesce a concretizzare un bel tiro indirizzato al sette. E intanto il Verona segna il quarto gol nelle Marche con Martinho.

Al 36' un secondo rigore tocca anche agli amaranto, che però lo sprecano di brutto. Belingheri batte una punizione dal limite, un giocatore biancorosso in barriera tocca la palla con un braccio ed è penalty, che Paulinho spedisce dritto dritto sulla base del palo. Mamma mia, che occasione buttata al vento, mentre ad Ascoli Cacia insacca il quinto gol del Verona...
E così si va al riposo parecchio inzuppati per la pioggia e per nulla tranquilli.

IL SECONDO TEMPO – E' come se il Livorno non riuscisse a scrollarsi di dosso una sorta di zavorra: accelera, va in rampa di lancio, ma poi manca dell'impulso decisivo per spiccare il volo. Questo almeno nei primi dieci minuti della ripresa, dove   gli amaranto non riescono a infliggere il colpo del ko.

Ma al 18' la musica cambia. E' l'ora di spingere davvero, bisogna dare corpo alle certezze. Ed ecco che la pressione amaranto viene premiata. C'è un calcio di punizione  dalla sinistra con la palla che spiove nell'area. Gran confusione, batti e ribatti, c'è Paulinho appostato che questa volta si fa perdonare il rigore fallito e butta dentro il pallone del raddoppio.

E' fatta. Sì, è fatta. Psicologicamente la squadra amaranto si sblocca, si toglie un peso dallo stomaco e comincia finalmente ad amministrare un po' meglio il resto della partita. Tutto il resto è contorno, non bellissimo come altre volte, per la verità, ma essenziale ed efficace.

Dal Canto prova a rifarsi un po' il trucco mettendo in campo prima Bojinov, poi Tiribocchi, ma né il bulgaro, né il 'Tir' riusciranno a essere determinanti, nonostante la generosità e l'impegno, che in questi casi si riconoscono sempre all'avversario, al pari dell'onore...

Il Livorno però fa ciò che deve fare: amministrare. Occhi davanti e orecchie ad Ascoli, qualunque sia il risultato del Verona: quel che conta è condurre in porto il doppio vantaggio e chiudere la partita.
Girandola di cambi: dentro Decarli per Paulinho, poi nel finale esce Duncan ed entra Gentsoglu, infine esordio di Biasci al posto del capitano Luci.

C'è tempo per un ultimo sussulto, allorché la traversa nega a Bellazzini la soddisfazione del gol della bandiera.

Dopo 5' di recupero arriva il triplice fischio e, con esso, i tre punti che il Livorno voleva. Amaranto ancora secondi, il Verona è a un punto. Un punto solo, certo, ma sempre dietro. Tocca all'Hellas rincorrere...

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