Livorno, 14 aprile 2013 - Oggi è il giorno del ricordo di Piermario Morosini, il giocatore del Livorno morto per un malore in campo durante Pescara-Livorno. Era il 14 aprile del 2013 quando Morosini, durante il match, al 31' del primo tempo, cadde a terra apparentemente senza un motivo. Non si riprese più. Il suo cuore, nonostante i soccorsi, in pratica non tornò più a battere.

Alle 9 in Duomo a Livorno è iniziata la Messa con il vescovo monsignor Giusti. "Caro Piermario, il tuo Livorno sta andando in serie A e te ci sei già", il messaggio del vescovo. In chiesa c'è tutta la squadra del Livorno al completo con anche i ragazzi del settore giovanile. Prima dell'inizio della cerimonia due giocatori del Livorno hanno letto due lettere per Morosini. Una dei giocatori e una per la famiglia.

La Messa è durata circa un'ora e venti. Cori per Morosini all'uscita dalla chiesa. Abbraccio tra Nicola e alcuni tifosi, che avevano un mega poster di Morosini. In un angolo dello stadio, nel recinto esterno, ci sono tanti fiori.

Poi l'inaugurazione della targa allo stadio. Un migliaio di persone circa alla cerimonia per l'intitolazione della gradinata. C'erano striscioni per Morosini. Anche allo stadio, come in chiesa, erano presenti le autorità cittadine. I tifosi hanno potuto salutare la squadra in chiesa, con abbracci e momenti di commozione.

''Ieri abbiamo cercato di fare risultato a Varese per dedicarlo a Piermario. Questa giornata invece e' tutta per lui, ma senza parlare di calcio. La sua mancanza ci addolora immensamente perche' quando era con noi ci ha dato tanto'': cosi' Andrea Luci, capitano del Livorno Calcio ha ricordato Piermario Morosini dopo la cerimonia di intitolazione della gradinata dello stadio di Livorno alla memoria del giovane calciatore scomparso.

Anche l'attuale allenatore del Livorno Davide Nicola, che non conosceva Morosini direttamente, ha voluto ricordarlo: ''Io non ho conosciuto Piermario - ha detto Nicola - ma l'ho vissuto attraverso le
parole e gli sguardi della gente e dei ragazzi. Mi e' dispiaciuto non conoscerlo e oggi questa giornata e' una dolce malinconia. Come tutte le grandi persone che si riconoscono lungo il cammino, oggi si
avverte la presenza di questo ragazzo che ha lasciato serenita' in tutto l'ambiente''.

Alla cerimonia allo stadio hanno partecipato alla cerimonia la squadra del Livorno, oltre cinquecento tifosi, il sindaco Alessandro Cosimi, l'assessore allo sport Maurizio Bettini, il presidente della Provincia Giorgio Kutufa' e Andrea Abodi presidente della lega di serie B.

''Un ricordo che ci vede tutti presenti - ha detto Abodi - ma anche un monito e impegno perche' quello che e' successo a lui non accada piu'. Qui c'e' tutta la societa' del calcio a ricordare Morosini e a prendere un impegno concreto seguendo i valori che Piermario ci ha trasmesso''.

''Devo ringraziare tutti - ha detto il sindaco di Livorno - oggi ricordiamo Morosini per due motivi: ingiustizia per la sua morte e per il destino di questo ragazzo. Dico grazie a quei livornesi che hanno cuore e hanno sempre una dimostrazione di affetto per un ragazzo che e' diventato un simbolo per la sua serieta' e il suo modo di comportarsi. Un ragazzo che e' rimasto nel cuore della gente''. Alla fine della cerimonia, i tifosi del Livorno hanno steso un lungo striscione bianco sotto la gradinata con la scritta 'Ciao Moro, la curva ti ricorda -25-'.

Una tragedia che scosse il mondo del calcio intero e lasciò impietriti i compagni di squadra del Livorno. Dopo Pescara, dove è stata intitolata a Morosini la tribuna ospiti dello stadio Adriatico, ora è Livorno a dedicare una giornata al giocatore divenuto un simbolo, con la Messa in Duomo presieduta dal vescovo Giusti e l'intitolazione della gradinata dello stadio Armando Picchi.

Un ragazzo che tutti ricordano come sorridente e innamorato del calcio, Piermario Morosini. In questi mesi tante sono state le iniziative per ricordarlo. E ieri, durante la partita del Livorno a Varese, i giocatori hanno sventolato in maniera simbolica una maglietta in ricordo del loro compagno che non c'è più, dedicando a lui la vittoria contro il Varese in trasferta per 1-3, dopo che tanti altri compagni in questi dodici mesi lo hanno celebrato.

I giorni dei funerali, un anno fa, sembrano lontani. Furono carichi di dolore e il tempo può solo attenuare quella che rimane una grande ferita per tutto il calcio. La squadra fu scossa da una vicenda che ha anche un risvolto giudiziario, visto che nel mirino dei magistrati sono finiti i momenti successivi al malore, quando i soccorritori cercarono di rianimare il giocatore.