Livorno, 8 gennaio gennaio 2013 - "Ho accettato di fare il segratrio della Fiom Cgil perché per me è una grande sfida".

Simone Puppo, dipendente della Trw, è colui che ha preso il testimone di Enrico Pedini, come abbiamo anticipato domenica scorsa su 'La Nazione'. E ieri, il giovane neo segretario dei metalmeccanici livornesi si è presentato accompagnato da una lunga nota sulla situazione della nostra provincia.

Numeri da brivido, se si pensa che, entro il 2013, un migliaio di persone potrebbero perdere il posto di lavoro. Il condizionale è d’obbligo in un mercato come quello della componentistica auto segnato dalla stagnazione ma legato a doppio filo non solo con l’italiana Fiat. Magna, Trw, Pierburg e Mtm «sono vincolate dall’incertezza del mercato — dice Puppo — e c’è preoccupazione per un sistema industriale sempre più concorrenziale verso il basso, che non vede certezze né programmazione ma che vive sull’estemporaneità delle case automobilistiche».

Questo il quadro, numeri alla mano: Pierburg 270 dipendenti con 150 diretti, ha diversificato rispetto a Fiat lavorando anche per Renault e Ford. La multinazionale ha confermato gli investimenti, nessuno in cassa integrazione. Magna: nel 2008 l’azienda occupava 750 unità, oggi siamo a quota 450; incide molto la Fiat e l’Audi non dà quelle sicurezze avute in passato. 140 gli esuberi calcolati. Trw: lo stabilimento fornisce l’80% a Fiat ed è in difficoltà. I lavoratoti sono passati da 650 a 450 ma le previsioni sono di una ulteriore discesa. Si parla di un contratto di solidarietà al 60% che sarà distribuito sui reparti. Mtm: azienda che monta motori Gpl e che oggi dà lavoro ad un centinaio di persone rispetto alle 700 di alcuni anni da. Sarà attivata la solidarietà per dodici mesi per tutti con un taglio al 60%. Di motori Gpl si occupa anche la giovanissima Smi dove lavorano 90 persone: si sta consolidando sul territorio e non ha la cassa integrazione.


A questi numeri si aggiungono i 200 lavoratori della De Tomaso, Inalfa e Tred che da anni stanno vivono in una situazione di grave disagio. Un operaio metalmeccanico prende, mediamente, dai 1.000 ai 1.300 euro al mese, qualcosa di più per i capi reparto.

«In America — dice Puppo — la ripresa del settore è appena iniziata. Noi dobbiamo attendere un anno, un anno e mezzo prima di avere benefici e dobbiamo trovare il modo di andare avanti con gli ammortizzatori sociali». La cassa integrazione in deroga regionale scadrà a marzo 2013 «speriamo che venga rinnovata ma per il comparto dell’automotive non saranno mesi semplici».

Parlare di reindustrializzazione è praticamente impossibile: con le aree che rientrano nei Sin, i siti di interesse nazionale dove è impossibile fare qualcosa prima di affrontare le costose bonifiche.
«L’altro problema - attacca Puppo — è che a Livorno manca una politica di marketing territoriale e si assiste quasi impotenti al calvario di questo importante settore che dà lavoro a tante persone». E chiude con l’annuncia della firma di un fallimento: la Bernini manda a casa 65 persone.