Castiglioncello (Livorno), 12 settembre 2012 - Si avvicina a passi veloci, e senza dubbio con tanta malinconia, il definitivo congedo del Ciucheba, il locale cult che negli anni ’70 e ’80, sotto la guida di Mauro Donati, rappresentò il simbolo della Castiglioncello by night rivaleggiando con la Bussola e la Capannina e lanciando allora giovani artisti come Benigni, Abatantuono, Teocoli, Boldi, Jerry Calà, Smaila, Alba Parietti e molti altri. Beh, il presente è un altro: l’edificio è incustodito da anni, l’intonaco bianco dei muri esterni è stato pian piano eroso dal salmastro e le finestre sono state distrutte dai vandali. Negli ultimi anni sono state molte le voci a proposito di un possibile acquisto dell’immobile da parte di diversi imprenditori decisi a scommettere sul rilancio del locale ma alla fine il sogno di rivedere aperto il mitico Ciucheba rimarrà tale.
S^, perché un pool di imprenditori cecinesi è pronto a investire per trasformare l’immobile in una residenza turistico-alberghiera da 25 camere, con 50 posti letto, una piccola zona benessere, ristorante e un lounge-bar. Un’operazione che ha già avuto l’ok della Sovrintendenza comunale e il cui costo è tra i 4 e i 5 milioni di euro, che porterà nella Perla una squadra di designers e tecnici di Merano specializzata nel turismo a cinque stelle e al quale sarà affidato il re-styling dell’ex discoteca.
«L’unico nodo ancora da sciogliere è quello dei parcheggi — spiega il geometra Enrico Cerri, uno dei progettisti del piano di recupero del Ciucheba e amministratore unico dell’immobiliare a Santa Giulia, proprietaria dell’edificio — già da tempo abbiamo costituito un gruppo di imprenditori del territorio e siamo pronti a cominciare coi lavori. Vorremmo partire a giorni, per concludere l’intervento in un anno e mezzo. Per quanto riguarda i parcheggi noi vogliamo fare la nostra parte. Ma, in attesa che venga definita la trasformazione dell’ex stadio Pineta in un parcheggio aperto tutto l’anno, l’amministrazione deve proporre una soluzione transitoria, che potrebbe essere quella dei parcheggi a lato della stazione».
Giulio Salvadori
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